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Note di regia di "Zucchero Sugar Fornaciari"


Note di regia di
Lavorare con Zucchero significa poter aprire uno scrigno pieno di suggestioni sorprendente inaspettate. Un accesso e uno sguardo unico rivolto alla quotidianità di un’artista importante e di livello internazionale. Una star celebrata da colleghi importate che sono essi stessi quanto di più grande ci possa essere in ambito rock e blues. Questo per un autore o per un regista è un privilegio raro. Gli elementi visivi sono quelli di una biografia che guarda sia al passato sia al presente (archivio e riprese realizzate oggi) portando alla conoscenza del pubblico un artista sorprendente, un crossover vivente. Questo tema, quello della mescolanza, rimarcata dallo stesso Zucchero al gruppo autoriale, ha permesso e permette di affrontare questo racconto senza dover chiedere il permesso. È una storia che si lascia sporcare e che dalla ricchezza di linguaggio e dalle contraddizioni trae la sua forza. Zucchero è un personaggio che sfugge e che comunica quando decide lui.
Importante è stato poterlo avvicinare lentamente. Gradualmente e in modo sempre più intenso da lui sono arrivate le suggestioni che poi sono state rielaborate in fase di scrittura. Zucchero è coerente nelle sue contraddizioni e per questo interessante. È un personaggio vibrante che mete assieme la cultura emiliana a cui torna anche nelle canzoni che ha scritto in questi anni, ma anche il luogo dove ha iniziato la carriera: la Versilia. L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e ovviamente a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato soprattuto tra gli anglosassoni. Per dei registi questa scoperta porta elementi interessanti: Zucchero è figlio del 900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini, alle tendenze musicali contemporanee.

Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano