Note di regia di "I Limoni d'Inverno"
Ho incontrato questa storia un po’ per caso. L’ho incontrata come capita con le persone più
importanti della nostra vita, quando incroci lo sguardo di qualcuno e riconosci, nel profondo dei suoi occhi, qualcosa che parla di te e delle persone che illuminano la tua esistenza. Ho sentito, nella storia di Pietro (Christian De Sica) e di Eleonora (Teresa Saponangelo), risuonare questa melodia universale e misteriosa. Ho sentito emozioni autentiche, la fragilità dello stare al mondo di ogni essere umano.
Noi e gli altri, in un gioco continuo di specchi, sfumature e colori – gli infiniti colori dell’esserci, qui, ora. Intendevo misurarmi con l’asprezza di un film drammatico, con fatti dolorosi e reali, per confrontarmi con una drammaturgia che impone rigore, essenzialità e sguardo amorevole, cercando l’empatia verso gli altri e quella ancora più difficile con noi stessi, con i nostri limiti e paure. In questo senso il film contiene anche toni dolci e gioiosi, perché la vita non è mai mono-tono, ma una stratificazione continua di lacrime e sorrisi. Vorrei che i protagonisti di questa storia, i loro occhi, il loro cuore, possano vivere in tutte le persone che li incontreranno, così come vivono in me e negli attori che li hanno interpretati.
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I Limoni d’Inverno" è una storia di amori. Non uno solo, ma tanti amori, al plurale, tutti quelli che ci danno la forza di andare avanti e il coraggio di affrontare ciò che altrimenti sarebbe impossibile da accettare. È un film che parla anche di malattia e lutto, del dissolversi della memoria e della persistenza del dolore, temi affrontati con delicato rispetto ma senza reticenze grazie all’alchimia instauratasi tra Christian De Sica e Teresa Saponangelo, le cui interpretazioni sono illuminate da una profonda e toccante autenticità.
Si tratta di un film che segna una continuità nel mio percorso, sia per quel che riguarda i temi trattati, in particolare la ricerca del proprio essere profondo, il ricordo e la memoria, come nei film documentari Le chiavi per il paradiso e Valentina Postika in attesa di partire, sia per la presenza di Christian De Sica, che ho voluto fortemente anche nella mia opera prima di finzione, Fräulein – una fiaba d’inverno, con l’obiettivo di dispiegare il suo talento in una commedia delicata e surreale. In “
I Limoni d’Inverno”abbiamo spinto questo obiettivo ancora più avanti, lavorando con Christian sempre più in profondità, per illuminare il suo immenso talento attoriale. Il mio intento era anche quello di osservarlo come mai prima, occhi, mani, spalle, da vicino e vicinissimo, quasi in maniera documentaristica, per infrangere una distanza, per emozionare e stupire gli spettatori. In questo film l’essere umano interpretato da Christian è un uomo comune dolce e tenero, e poi è fragile, dolente, insicuro e disorientato, come tutti noi. Perché questa è la condizione umana, che riguarda tutti, nessuno escluso. Eppure, se vogliamo, possiamo amare
Caterina Carone