MANUELA ZERO - "Adele e' abusata che prova a difendersi"
Manuela Zero è la protagonista del cortometraggio "
Cinquantadue" di Andrea Bernardini e Sebastiano Casella, in programma in anteprima sabato 18 novembre - a pochi giorni dal 25, la giornata contro la violenza sulle donne - al RIFF di Roma. L'abbiamo intervistata.
Quello di Adele è un ruolo complesso, come è entrata in questo progetto?
Sono stata contattata un anno fa dai registi, ho letto la sceneggiatura e poi abbiamo fatto un po' di incontri per lavorare sul personaggio, per capire se potevo essere io questa donna. Molto lentamente ci abbiamo lavorato su, confrontarsi con questa storia è stato molto difficile, sono completamente lontana da questa realtà violenta, per fortuna. Abbiamo dovuto approfondire molto anche perché è una persona realmente esistita, che non ho potuto conoscere ma di cui mi hanno parlato moltissimo.
Li aveva ispirati la "naturale tristezza dei miei occhi", ma attraverso questo lavoro ho capito che la tristezza arrivava da luoghi sconosciuti a me, l'ho cercata tanto perché è una storia che tocca dei bassi notevoli...
Come attrice è stato complicato?
Molto complicato! Il mio è un ruolo non verboso, dico poco e devo essere attaccata in maniera fortissima alle emozioni. Interpretando Adele non staccavo mai, dovevo trovare quel punto e restarci: utilissime sono state le prove fatte in una casa buia, veramente buia, in condizioni di grande disagio.
In quei giorni ho fatto anche tante riflessioni, sulle donne che subiscono questi abusi e sugli uomini capaci di compierli, per riuscire a farlo devono avere qualche reale malattia. Adele è una donna abusata che non riesce ad andare via, lui invece non riesce a smettere di fare quel che fa.
Può spiegarci il titolo del cortometraggio?
"Cinquantadue" è il numero dell'articolo del codice penale che parla della legittima difesa, è un testo molto ambiguo che recita come l'attacco debba essere proporzionale alla difesa, ma è una legge controversa perché per le donne è sempre difficile dimostrare di avere subito violenza e abusi.
Nei cinema in questi giorni il successo di Paola Cortellesi con "C'è ancora domani" affronta lo stesso tema, in modo diverso.
Trovo che l'abbia affrontato in modo perfetto per arrivare a parlare con la gente, racconta qualcosa di mai raccontato prima, tutte le violenze che le donne per tanto tempo sono state costrette a subire in silenzio, perché era normale, era una tradizione di famiglia... L'uomo poteva (e può, in alcuni casi, anche ora) dire "stai zitta, sei scema", e noi costrette a subire in silenzio...
E' tra i protagonisti di una serie scritta e diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo che presto sarà su Canale 5.
Non posso ancora parlarne molto, ma interpreto una donna molto fragile che non ha avuto una vita semplice. A un certo punto, cercherà una forza per riuscire a farsi amare, e in questa ricerca dell'amore farà anche gesti molto forti.
Tognazzi e Izzo sono due grandi professionisti ma anche tra le persone che ho amato di più questa estate, il set era molto divertente e loro hanno tantissima energia.
Sono felice di essere stata scelta da Simona dopo tanti provini, sono contenta perché è un ruolo potente, con tante sfumature: non capita spesso di avere opportunità così.
17/11/2023, 08:10
Carlo Griseri