COME PUO' UNO SCOGLIO - Una Commedia finalmente scorretta
Evviva! L’arte del politicamente scorretto al cinema è ancora praticabile. Lo dimostrano ancora una volta
Pio e Amedeo, dal 28 dicembre in sala con "
Come può uno scoglio", diretto da
Gennaro Nunziante. A quasi due anni di distanza da "
Belli ciao" (oltre tre milioni d’incasso al botteghino in tempi di covid) ecco un’altra storia di amicizia, il marchio di fabbrica del duo foggiano (anche se Pio ha tradito e vive a Milano dove ha pure battezzato la figlia…lo bacchetta Amedeo) che si snoda lungo l’Italia in un road movie ricco di sorprese e battute al fulmicotone.
Con un ragazzone timido e servile (Pio D’Antini) che ha ereditato le fortune del defunto papà, un ricco costruttore, e ora è candidato a sindaco di Treviso. Ma se all’improvviso a fargli da autista factotum arriva uno scatenato e volgare ex avanzo di galera in cerca di riabilitazione (Amedeo Grieco) ecco che quel mondo dorato appare sotto un’altra luce, forse più vera e sincera dell’agiatezza e del falso benessere nel quale ha vissuto fino ad allora.
Con Pio e Amedeo che si esibiscono anche vocalmente (Solo io e il biondo dei Cugini di Campagna abbiamo questa voce scherza il primo) tra travestimenti (li vedremo nei panni di David Bowie e Freddy Mercury ad una festa a sorpresa) e situazioni paradossali che scatenato il divertimento. “L’idea è nata da Gennaro Nunziante” dice Pio presentando il film alla stampa “e il titolo è inusuale. C’è un omaggio a Battisti naturalmente ma visto che non avevamo i soldi per pagare i diritti della sua canzone lui non si sen... Piuttosto si riferisce a due modi di vivere e di essere. Quello di sabbia, più morbido e facile, e quello di scoglio, ruvido e che obbliga al coraggio delle proprie azioni”.
“È un film per tutta la famiglia” dicono Pio e Amedeo che firmano anche la sceneggiatura con Nunziante “anche se abbiamo forzato un po’ di più la mano rispetto al precedente. Quello che conta è la nostra onestà d’intenti e la voglia di non tradire mai chi viene al cinema per passare un’ora e mezza in allegria. Più che lanciare sottotesti e messaggi ci piace far ridere”. Siete gli unici con Checco Zalone a non aver paura di offendere qualcuno o qualcosa. “Ci siamo sempre presi in prima persona la responsabilità di quello che facciamo” dice Amedeo “e non abbiamo paura delle reazioni social.
Per noi conta la gente che incontriamo per strada o a teatro e loro ci dimostrano che c’è ancora voglia di risate di pancia e su argomenti semplici”. Vi siete mai autocensurati? “Ogni tanto con mia moglie…” confessa Pio che poi si fa serio e dice che “nella comicità non devono esistere confini e deve essere un terreno franco nel quale tutto è lecito”. Infine una riflessione sull’andamento della commedia in Italia. “Le abitudini degli spettatori stanno cambiando, questo è un periodo di trasformazione e il genere che pratichiamo è quello che ne soffre di più. E le piattaforme, che dopo pochi mesi dall’uscita, offrono una quantità smisurata di commedie non aiutano gli spettatori delle sale”.
21/12/2023, 22:20
Claudio Fontanini