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ALTRE PRIME - Al CineTuscia Village la rassegna
invernale del Tuscia Film Fest


ALTRE PRIME - Al CineTuscia Village la rassegna invernale del Tuscia Film Fest
Il 2024 del Tuscia Film Fest riparte con il ritorno della rassegna Altre Prime che proporrà da martedì 13 febbraio 2024 e fino alla vigilia di Pasqua al CineTuscia Village di Vitorchiano (Vt) un ciclo di sei proiezioni.

“I film da vedere che non avete ancora visto”, questo lo slogan di un’iniziativa che proietterà in prima visione film italiani, europei e internazionali di qualità che non hanno trovato spazio nella programmazione ordinaria delle sale.

Si parte martedì 13 febbraio con Anatomia di una caduta di Justine Triet, opera vincitrice della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2023 e che ha anche ottenuto cinque candidature (Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale, Miglior attrice protagonista per Sandra Huller e Miglior montaggio) agli Oscar 2024.
Il film è un legal-thriller che racconta le conseguenze di una convivenza impossibile: quella di una coppia composta da due scrittori, lei di successo, lui un fallito.

Martedì 20 febbraio in programma l’opera prima di Alain Perroni Una sterminata domenica.
Presentato in concorso nella sezione Orizzonti dell'80esima Mostra d'arte cinematografica di Venezia, si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria Orizzonti e il Premio Fipresci Opera Prima, il film narra la storia di un triangolo amoroso - nato in estate tra tre adolescenti che vivono tra la provincia e il centro di Roma - che con le prime piogge autunnali si trasforma in qualcos'altro di più impetuoso.

Il programma del primo mese di programmazione si concluderà con le opere prime di due popolari attori.

Martedì 27 febbraio sarà proiettato Palazzina Laf, esordio alla regia di Michele Riondino che racconta il primo caso di mobbing della storia italiana, avvenuto all’Ilva di Taranto alla fine degli anni Novanta.
Tra gli interpreti, oltre lo stesso Riondino, Elio Germano e Vanessa Scalera.

Martedì 3 marzo in programma Mur, documentario diretto da Kasia Smutniak.
Il “muro” del titolo è quello di 186 chilometri costruito in Polonia per impedire il passaggio di immigrati clandestini dalla Bielorussia; un muro che nessuno doveva vedere, protetto da una «zona rossa» per tenere lontani occhi indiscreti, e che Kasia Smutniak (attrice polacca da anni trapiantata in Italia) ha deciso di mostrare.

02/02/2024, 19:46