Note di regia di "Coupon - Il Film della Felicità"
Nel 2009, Andrea Satta, caro amico, da quando nel 2001 fummo tra i fondatori dell’Associazione Apollo 11, e oggi pediatra di mio figlio (che all'epoca non ancora nato), mi propose di realizzare il videoclip di "Alfonsina e la bici". Questa canzone molto evocativa composta con i suoi Têtes de Bois, era ispirata alla storia di Alfonsina Strada, la prima donna ciclista che riuscì a completare il Giro d'Italia nel 1924, competendo al pari degli uomini.
Sono un autore che si è concentrato principalmente su film ‘dal vero’, dove i protagonisti prima di essere personaggi sono persone, e il mio lavoro, che mi affascina, consiste anche nell’aiutarli a diventare personaggi, col patto etico di rispettare l’autenticità delle loro storie reali.
Al contrario dei documenti, i film di finzione permettono una maggiore libertà creativa; soprattutto i videoclip, che spesso sconfinano nell’astratto, sono come i sogni, praterie infinite dove la fantasia può galoppare senza briglie.
Così, per incarnare Alfonsina, mi permisi di sognare il coinvolgimento di una persona di cui ero da sempre innamorato, Margherita Hack, una donna che, al pari di Alfonsina, non temeva la competizione in un ambito dominato dagli uomini. Sapevo che era grande amica di Andrea e che condivideva con lui la passione per la bicicletta. Andrea provò a realizzò quello che era diventato il sogno di entrambi, le fece la proposta, Margherita accettò e ci divertimmo un mondo.
Quasi quindici anni dopo, Andrea mi ha chiesto se mi andasse di realizzare un nuovo videoclip per una canzone del suo nuovo album da solista, di imminente uscita: "Niente di nuovo tranne te".
Per me è stato amore al primo ascolto per tutti i brani composti e interpretati da lui,
; la traccia di "Coupon" è quella che più aveva stimolato la mia fantasia e il desiderio di omaggiare la sua composizione con le mie immagini.
Ho immaginato di trasformare Andrea in un personaggio romantico, disadattato e solitario, che vive la sua vita come un film in bianco e nero, perennemente “fuori-sinc” nel mondo a colori che lo circonda, dove riesce ad esprimersi solo cantando… spesso in contrasto con la diffidenza e il sospetto generati dal moralismo e dal politicamente corretto.
Desideravo che Andrea esplorasse la sua Roma sulla sua bicicletta, durante l'agosto semideserto, documentando luoghi come la Togliatti e la Prenestina, incrociando le facce di chi resta in città, rifugiandosi nei parchi, nelle bocciofile, nei centri anziani che si improvvisano balere.
Ho iniziato a fantasticare sugli altri interpreti che desideravo affiancassero Andrea. Il primo in assoluto a cui ho pensato, giacché pensare è gratis… è un politico piuttosto popolare e straordinariamente empatico, che credo sia percepito da tutti come l’uomo della porta accanto. Ogni volta che lo vedevo in tv, mi chiedevo come sarebbe stato in un film. Ho sempre pensato che, per esempio, in un film sulla scuola, lui potrebbe interpretare il ruolo del bidello, così come del maestro, o del preside, o del parroco che insegna religione, o dell’uomo delle pulizie… Ho subito sognato di trasformarlo in più personaggi…
Poi ho immaginato ad una poetessa che vendesse le proprie poesie con un megafono che è un oggetto con una grande valenza simbolica che mi ha sempre affascinato, promuovendole con offerte mutuate dal gergo tipicamente usato per prodotti più materiali, tipo le pentole o i meloni; e mi intrigava l’idea che le umane debolezze della persona prendessero il sopravvento sulle virtù della poetessa… Per questo ruolo ho subito pensato a Maria Grazia con cui sia io che Andrea ci eravamo già incrociati e di cui amiamo le opere.
Avevo anche immaginato un vecchio magico che tirasse fuori Andrea dai guai… L’incontro con Paolo Lombardi, attore e voce di tanti personaggi stranieri, tra cui Hitchcock, avvenne magicamente poco prima dell'inizio delle riprese. È il papà della costumista, Fiora, che ce l’ha subito proposto quando le abbiamo raccontato il tipo di personaggio che con Andrea cercavamo. Paolo con infinita passione e ironia si è messo in gioco, nonostante i suoi acciacchi che ha voluto mostrare facendoli diventare materia artistica.
Fiora oltre che una generosissima costumista, di fatto si è rivelata una bravissima casting director, giacché anche un altro personaggio, uno dei due poliziotti che prima arrestano Andrea e poi si scoprono più umani di quanto il distintivo possa suggerire, è interpretato, anche in questo caso con tanta autoironia, da suo marito Gino Sebastianelli, che nella vita di tutti i giorni è un ingegnere. Anche Gino è un super amico di Andrea per il quale ha progettato il “Palco a pedali” che Andrea ha ideato e realizzato con i suoi Têtes de bois. E su questa avventura ci stavamo anche realizzando un film con la partecipazione di Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso. Ma il film è morto perché vicende produttive... e poi, purtroppo, ci lasciò pure l’amato Francesco. Ma appunto, quello era un altro film, con un brutto finale.
Tornando a nostro mini musicarello, avevo inizialmente immaginato delle figure femminili, clienti del supermercato, che diventassero il bersaglio involontario della goffa purezza del personaggio di Andrea, e dalla sua “capacità” di deviare dalla rotta predesignata dagli algoritmi del marketing, andando, sbadatamente e felicemente a sbattere contro gli scaffali, causando la caduta dei prodotti accuratamente esposti… Dopo alcune prove che non ci convincevano, queste figure femminili sono confluite tutte nel personaggio di Milena. Nel mio piccolo, ho cercato di ricamare per questa meravigliosa attrice, un’immagine che si distaccasse da quelle ereditate da suoi ruoli mitici ai quali un po’ tutti ci aspettiamo che lei dia vita nuovamente. Mi affascinava l’idea di una donna dolce ma non mesta, piuttosto misteriosa e imprevedibile, capace di difendersi ma anche di contemplare l’amore.
Per incontrare Milena io e Andrea eravamo andati ad ammirarla a teatro, e nei camerini le abbiamo presentato l’idea. Ci disse che ci avrebbe pensato, ma, nel caso, il primo suo giorno libero sarebbe stato circa sei mesi dopo. Decidemmo di aspettarla.
Per incontrare Pierluigi Bersani, invece, avevamo estorto una raccomandazione al nostro amato amico Sergio Staino, che aveva già condiviso tanti bei progetti artistici con Andrea (aveva partecipando anche al nostro videoclip precedente con la Hack) e mi aveva onorato presentando i miei documentari a Firenze.
A tutti le persone coinvolte strada facendo, di troupe e cast, abbiamo raccontato che non ci serviva qualcosa di complicato; che si trattava solo di un videoclip, cioè di un po’ di immagini mute da sincronizzare su una magnifica canzone della durata di poco più di tre minuti. Ad oggi il video-clip, se ancora così si può chiamare, dura circa 20 minuti ed è dedicato a Sergio Staino.
A questo punto non saprei spiegare cos’è “Coupon, il film della Felicità”. È un filmino anomalo, un piccolo UFO cinematografico che non saprei proprio in quale genere o categoria incasellare. È un video-clip espanso? Un corto musicale? Un musicarello? Un ibrido tra un videoclip e un film muto? Un divertissement, una scommessa/promessa tra amici cari, o forse un album di fotografie in musica, o ancora una filastrocca un po’ canzone un po’ film…
Ai posteri l’ardua sentenza… e per ora consideriamolo una sorta di prototipo, di esperimento, di numero zero… un po’ come la maggior parte delle poche cose che sono riuscito a realizzare grazie al privilegio (o alla sfortuna?) di essere un filmmaker indipendente…
Di certo c’è che questo lavoro è un tributo al brano “Coupon” di Andrea Satta, che da quando l’ho ascoltato non se n’è più andato dalla mia mente. E la verità è che quando con Andrea abbiamo cominciato a girarlo, pensavamo ad videoclip che durasse il tempo della canzone, circa tre minuti, ma poi, temo, ci siamo lasciati un po’ prendere la mano.
Agostino Ferrente