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Note di regia di "La Casa di Ninetta"


Note di regia di
"La casa di Ninetta" è tratto dal mio libretto dal titolo omonimo, dedicato a mia madre.

Il film vuole essere un flusso della memoria, che passa dal presente al passato, guidato dalla voce fuoricampo della figlia Lucia, da me interpretata.

È un atto d’amore verso Ninetta, madre e donna speciale, leggera e nobile come la luce e la musica.
Ho voluto raccontare una storia d’amore, quella di Ninetta e di Alfonso, mio padre. Un amore di altri tempi che si nutre anche di gelosia e, a volte, di violenza. La storia di una famiglia dove Ninetta, forte e leggera, è presente come riferimento di vita, e dove l’uomo, Alfonso, è una figura dalle mille sfaccettature.

Una storia di donne: con Ninetta vivono le sue tre badanti che l’hanno seguita nel periodo della vecchiaia e della malattia, l’alzheimer.

Ma è soprattutto la storia di Ninetta, del suo passato, e dei suoi ultimi anni. Ninetta luminosa, imprevedibile, coraggiosa; Ninetta con i suoi due figli, il suo mondo fatato e onirico e la sua musica.

La figlia Lucia va e viene, vive una vita irrisolta che ha ereditato da una infanzia difficile, ma è legata alla madre da un forte rapporto affettivo.

E, tutt’intorno, c’è Napoli, la musica, la magia, la luce.
Una favola sospesa fra realtà e immaginazione, che si veste dei colori acquerellati di Napoli, della sua semplicità, della ricchezza, delle sue emozioni.

La mia prima sceneggiatura.
La mia prima regia.
La mia prima volta, battezzata dalla mia città unica e meravigliosa.
Scritto dopo la sua morte.

Questo film è dedicato a mia madre Ninetta e a mio fratello Carmine che non c’è più.

Lina Sastri