HACKER PORN FILM FESTIVAL 8 - A Roma dal 3 al 30 aprile
Insetti al microscopio (o forse giganti?) emergono dal buio squarciando la quarta parete. I loro esoscheletri riflettono strategie di mimetismo e adattamento: sono la metafora di esistenze complesse, multiformi e sensuali, in dialogo con le identità del festival. Tali creature saranno in compagnia di quella falena, da sempre simbolo dell’HPFF, o delle trenta formiche che danno il nome al locale che ospiterà il festival: cinema, arti visive, musica, dibattiti e incontri. Certo, gli insetti sono associabili alla paura, al disgusto o al rifiuto, ma per l’appunto il nostro aspira a essere uno spazio ardito, dove abbattere le ritrosie, sconfiggere i propri limiti e l’imbarazzo, e così scoprire aspetti inediti di sé, o fantasie troppo a lungo celate.
Durante il processo di selezione, man mano che avanzavano i mesi, le connessioni tra le varie opere sono andate delineandosi spontaneamente. Nel mosaico di cortometraggi – e documentari – BODY AFFINITIES intreccia corpi e identità che si scoprono vicine; POLICY OF PLEASURE indaga la politica del piacere con spirito iconoclasta; CRAVING CONFLICTS descrive interazioni contrastanti ed intime; GAY NOSTALGIA ci porta in un viaggio melanconico nella cultura gay e nella scoperta di sé; GOLDEN AGE celebra la sessualità in età più mature; SEXUAL HABITS rivela verità intime tramite comportamenti inaspettati; PORN WONDERS presenta narrazioni visionarie e rivelatrici; INTO THE WOODS ci guida attraverso la “natura” selvaggia; THE RHYTHM OF PORN emerge come un’esplorazione musicale e sperimentale; HORROR PORN, con le sue sfumature oscure e inquietanti, preannuncia notti insonni.
Le produzioni italiane si concentrano nel mix di SPAGHETTI PORN, mentre NO GENDER NO BORDER si rivolge come ogni anno a chi cerca immagini provocatorie ed estreme. Le opere di AORTA ed EDIY celebrano una libertà d’espressione al di là dei confini; JAN SOLDAT, cineasta indipendente sempre presente al festival, ribadisce il suo cinema delle alterità.
Se lo scorso anno il festival è stato inaugurato con il film di retrospettiva No Skin Off My Ass di Bruce LaBruce, quest’anno sarà il produttore di quello e molti altri film, nonché fondatore del Pornfilmfestival Berlin (PFFB), Jürgen Brüning. Sarà proprio il produttore berlinese a presentare THE RASPBERRY REICH, film-manifesto diretto da Bruce LaBruce e prodotto da Brüning nel 2004; PRALLE LEDERHOSEN, un’esplorazione esplicita del porno gay del 1997 a cura di un misterioso Jurgen Anger; KLAPPE, film pastiche dalla regia nostalgica che sarà anche in concorso. A quest’ultimo si affiancano TRÊS TIGRES TRISTES di Gustavo Vinagre, vincitore del Teddy Award alla Berlinale del 2022 e per la prima volta in Italia. CAPTAIN FAGGOTRON SAVES THE UNIVERSE, stravagante fantasia queer diretto da Harvey Rabbit, che ci raggiungerà da Berlino. Infine, STOCKHOLM SYNDROME di Vivienne L’Amour, che esplora pratiche BDSM intense.
Oltre 90 tra film, documentari e cortometraggi, per un totale di ben 38 slot di proiezione, suddivisi in 4 mercoledì di anteprime (3, 10, 17 e 24 aprile 2024) e 5 giornate di festival (dal 26 al 30 aprile 2024), con la collaborazione e il supporto dei Circoli Arci Trenta Formiche e Pianeta Sonoro.
30/03/2024, 11:12