Note di regia de "Il Re - Seconda Stagione"
Il re è in trappola. La narrazione riprende da dove si era interrotta nella prima stagione, Bruno è finito dal lato sbagliato delle sbarre. Costretto, all’inizio, a sopravvivere nell’inferno che lui stesso ha creato, rischia in ogni momento di essere attaccato dai suoi nemici. Il visual si fa più claustrofobico per rappresentare la minaccia che incombe sul protagonista. Le pareti del San Michele si fanno sempre più strette per Bruno, un luogo che nella serie non è mai solo uno sfondo, ma una vera e propria struttura portante della trama, giacché influenza la vita dei personaggi. E anche lo stile narrativo. La macchina da presa si mette al servizio delle fragilità di Bruno, indaga il groviglio interiore dell’essere umano, prima che del personaggio. La sua condotta ha generato la colpa che porta a conseguenze ancora più gravi. Quando pensa di essere scampato alla pena finisce in una trappola ancora più insidiosa, deve fronteggiare un potere più grande che prende il controllo delle sue azioni. E diventa un re deposto. In cambio della libertà perde il suo potere assoluto e ancora una volta il regno scricchiola sotto i suoi piedi. La sfida diventa più difficile e la trama più complessa.
Giuseppe Gagliardi