SALONE DEL LIBRO 2024 - Netflix presenta le immagini di tre serie
Ieri, domenica 12 maggio, al Salone Internazionale del libro di Torino, si è tenuto il panel di Netflix “
DALLE PAROLE ALLE IMMAGINI” moderato da Mario Calabresi e incentrato sulle storie di Netflix ispirate ai libri. Adattare, tradire, reinventare: sono molteplici le forme della relazione tra opera letteraria e prodotto audiovisivo. Le strade del racconto non seguono percorsi canonici, come insegnano alcuni dei prossimi progetti seriali e cinematografici di Netflix ispirati a libri. All’incontro è intervenuta Tinny Andreatta, Vice Presidente per i contenuti italiani di Netflix, con al suo fianco e in rappresentanza di tre show ispirati a dei libri e in arrivo prossimamente sul servizio: Alice Urciuolo (autrice del libro), Donatella Diamanti (sceneggiatrice) e Stefano Mordini (regista) per la serie tv Adorazione; Viola Ardone (autrice del libro) e Cristina Comencini (regista e sceneggiatrice) per il film Il treno dei bambini; Daniele Mencarelli (autore del libro) e Vincenzo Nemolato (attore) per Tutto chiede salvezza, che tornerà con la seconda stagione e che proprio in questa edizione del Salone ha ricevuto il premio come Adattamento a film o serie tv dell’anno alla prima edizione italiana dei TikTok Book Awards.
Nel corso del panel sono state anche mostrate in anteprima diverse nuove immagini per ciascuno dei tre titoli in arrivo prossimamente su Netflix (
Il treno dei bambini, Adorazione e Tutto chiede salvezza 2).
«La trasposizione di un testo in un’opera audiovisiva - ha dichiarato Tinny Andreatta nel corso dell’incontro - è per Netflix un elemento strategico molto importante sia a livello globale che a livello italiano, dove per noi il confronto con il romanzo, e con le altre forme di scrittura, è importantissimo. Penso che sia molto bello quando le serie o i film con la loro grande diffusione permettono ai libri di tornare nelle classifiche e a tanti nuovi lettori, potenzialmente di tutto il mondo grazie alla diffusione globale del servizio, di scoprire storie italiane recitate nella nostra lingua e di conoscere nuovi volti e talenti». Dopo aver interloquito con gli autori, registi e attori presenti nel panel, Tinny Andreatta conclude: «Questo è il nostro futuro. Nei prossimi mesi il pubblico vedrà queste storie. Netflix è come un editore che sceglie le storie, e nello sceglierle pensa ad un pubblico che è estremamente vasto ed eterogeneo. Queste storie, queste nuove voci, ognuna di loro porta un tassello a quello che è un racconto dell’Italia, che è un mosaico nuovo, attuale, che va al di là di quello che dell’Italia si racconta, che va al di là degli stereotipi, e questo per noi è fondamentale.»
I tre autori dei libri da cui sono nati gli show per Netflix hanno raccontato dal loro punto di vista l’adattamento delle proprie storie al piccolo schermo.
Viola Ardone: «Tradurre e tradire sono la stessa parola perché hanno la stessa etimologia, che significa “consegnare”. È quello che succede quando si consegna un testo nelle mani di una regista e di un gruppo di sceneggiatori che portano questa storia in luoghi che non ha ancora visto. Questo è il senso della duplicità semantica del tradire e del tradurre». Prosegue Alice Urciuolo: «La mia prima reazione all’adattamento e alla lettura della sceneggiatura (di Adorazione), al di là dell’emozione di vedere trasposta la mia storia sullo schermo, è stata la sorpresa di osservare come altre persone avevano maneggiato e trovato all’interno della storia che ho scritto delle cose che non avevo visto, cose che c’erano già e cose nuove. Quindi io ho ritrovato in realtà molto e però ho visto anche un universo narrativo che si adattava appunto ad un nuovo medium per quella storia.»
Daniele Mencarelli, autore di Tutto chiede salvezza e tra gli sceneggiatori della seconda stagione aggiunge: «Uno può vivere partendo dal presupposto che la letteratura e lo scrittore siano Dio, e quindi che tutto quello che s’avvicina in termini di traduzione, tradimento, allontanamento e evitamento possa essere in qualche modo a tutti gli effetti un peccato; oppure può vivere quella materia che lo scrittore ha prodotto come una materia plastica che a seconda dei linguaggi prende forme diverse. E questa è una grande occasione per poter parlare a pubblici diversi».
Viceversa coloro che hanno lavorato al corrispettivo audiovisivo hanno espresso la loro esperienza dal proprio punto di vista da sceneggiatrice, regista e attore: «Un autore di romanzi ha a disposizione le parole - ha dichiarato la sceneggiatrice della serie tv Adorazione Donatella Diamanti - con cui può fare tutto, ha un unico codice, quello linguistico, che però è potentissimo. Uno sceneggiatore invece deve prevedere il fatto che c’è l’elemento visivo, e questo elemento visivo deve diventare inevitabilmente azione. Ma a me piace pensare che a un certo punto tutto ciò che abbiamo aggiunto noi avrebbe potuto scriverlo anche l’autrice del romanzo». Prosegue il regista dello stesso show Stefano Mordini: «La “scrittura visiva” consiste nel saper interpretare un testo, essere fedele nel fuoco centrale del racconto, trovare il fuoco secondario e viaggiare in quell’intercapedine in modo tale che quelle parole non siano fine a se stesse, ma che continuino a vibrare fino in fondo».
«Nel romanzo i fatti sono necessariamente presentati uno alla volta - aggiunge Cristina Comencini, regista e sceneggiatrice de Il treno dei bambini - In un’immagine di cinema invece c’è la sintesi, nella stessa immagine ci sono tante cose tutte insieme. Dunque il lavoro dello sceneggiatore è riportare nell’immagine la ricchezza che la letteratura ha in più.»
Infine Vincenzo Nemolato, porta il suo prezioso punto di vista attoriale a proposito dell’interpretazione del personaggio di Madonnina nella serie Tutto chiede salvezza:
«Ogni personaggio ha bisogno di qualcosa, e trattando i personaggi come persone reali per cercare di empatizzare con loro in maniera più autentica, cerco di capire come posso raccontare quella persona. Mi baso sui dati di fatto, e con Madonnina era bellissimo perché apparentemente non ce n’erano. Quindi ho cominciato ad immaginarmi Madonnina, a fare amicizia con lui e mi ci sono divertito, ho cominciato a guardarlo nella mia immaginazione che proveniva dal romanzo di Daniele.»
13/05/2024, 15:32