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CINEMAMBIENTE 27 - "ARMANDOCESTE2024, un gioco e una sfida"


CINEMAMBIENTE 27 -
Anteprima assoluta venerdì 7 giugno a Cinemambiente 27 a Torino per "ArmandoCeste2024" di Alberto Ruffino, omaggio firmato Associazione Museo Nazionale del Cinema - AMNC (con Rewind Digital e Zenit) alla memoria e all'opera del regista torinese scomparso nel 2009. Un trittico in split screen che ripropone i materiali girati e montati tra il 1996 e il 2008 dal regista.

"Non conoscevo molto Armando - confida Ruffino - in quegli anni ero impegnato su altri tipi di produzione, lavoravo soprattutto a filmati istituzionali e avevo un rapporto più stretto con altri colleghi. Le nostre uniche esperienze comuni sono state il film collettivo 'Senza FIATo? - I giorni di lotta alla Fiat', e poi una volta, a fine anni '90, in cui l'ho riaccompagnato da Alessandria a Torino dopo una proiezione: era molto taciturno, ma mi aveva affascinato perché si vedeva che era uomo profondo".

E allora come mai ha scelto di omaggiarlo con questo lavoro?

"Proprio per questo, l'ho fatto anche per recuperare questo rapporto con lui che mi è mancato! Io dico sempre che faccio la regia al montaggio, sono un montatore e non faccio film d'autore. Nel tempo mi sono avvicinato all'AMNC e al suo presidente Vittorio Sclaverani, che ha studiato il suo cinema e che ne custodisce la memoria, e si è ripreso a parlare di Armando. Sono tornato a studiare i suoi film, c'è anche un progetto di digitalizzazione degli archivi: restano rammarico e dispiacere per non averlo frequentato molto ai tempi, ma è un modo per tenerne vivo il ricordo".

Come anche le sue recenti opere "Bologna" e "LegovideoinBVU", ha costruito un trittico a tre schermi.

"Scherzando dico sempre di averlo fatto per pigrizia! Monto da 30 anni, quando usi uno schermo solo devi fare molta attenzione agli stacchi, invece così io offro tutto il girato al pubblico e lui si fa il montaggio nella testa... C'è ovviamente un senso nelle immagini che ho messo insieme, ma c'è anche un tentativo di avvicinare un pubblico più giovane che ha la capacità di elaborare l'immagine. Sono abituati a una fruizione talmente rapida che è uno stimolo in più, viene da vederlo e rivederlo seguendo le varie tracce. Non è poi uno strumento nuovo, ne sono sempre stato affascinato anche in ambito industriale, con lavori anche a cinque schermi. E' una sorta di challenge del montatore, per tenere la tensione alta: è anche un gioco, ma non abbiamo messo pausa nei parlati, non ci sono momenti musicali, in questo linguaggio inventato con Vittorio abbiamo creato 45 minuti di parlati continui, è faticoso un po' da seguire, lo sappiamo. Ma va visto al cinema, è il trionfo della visione in sala".

E prossimamente a cosa si dedicherà?

"Continuo il lavoro su Armando, ovviamente, e voglio organizzare quest'estate una proiezione di "Bologna" a Bologna. Con AMNC abbiamo anche l'impegno principale nella rielaborazione degli archivi, vorremmo coinvolgere giovani registi e montatori e farli rielaborare i materiali di un tempo, per vedere cosa ne farebbero".

06/06/2024, 17:26

Carlo Griseri