Note di regia di "Fame" di Matteo Ducceschi
L’idea alla base di "
Fame" è quella di rivisitare l’horror sociale della Nuova Hollywood degli anni ‘70 in chiave moderna, esplorando tematiche attuali come la depersonalizzazione dell’individuo digitale. La regia rimane strettamente concentrata sugli attori, quasi ad oppressione, con la telecamera a catturare ogni loro movimento. Questo cortometraggio rende omaggio ai classici reinventandoli con elementi contemporanei, inclusa l’integrazione di video girati con telefoni cellulari per una critica sociale.
"
Fame" adotta un’estetica visiva che richiama il fascino del cinema classico, con colori e tonalità che evocano il calore dei film degli anni ‘70 e ‘80. Il rapporto d’aspetto 1.33:1 amplifica le emozioni dei personaggi, mentre la composizione delle scene accentua l’intensità della situazione. I colori e la texture della pellicola creano un’atmosfera ricca di nostalgia, in contrasto con i temi contemporanei del film. In questo mondo visivo, tensione e disagio diventano una costante, evidenziando le sfumature complesse delle esperienze umane nel contesto della tecnologia e della modernità
Matteo Ducceschi