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ANIMAPHIX 10 - Giovanni Sollima in apertura


ANIMAPHIX 10 - Giovanni Sollima in apertura
La decima edizione di Animaphix si apre martedì 22 luglio, alle ore 21 presso Villa Cattolica a Bagheria (Pa), con “Sonámbulo”, cine-concerto di Giovanni Sollima - uno dei più grandi virtuosi del violoncello e compositore di fama internazionale - che ripercorcorrerà le opere pittoriche del regista e artista bulgaro, di adozione canadese Theodore Ushev, attraverso sonorità che vanno dal barocco al rock, al metal, per una esibizione di straordinaria energia. (L'ingresso è gratuito fino a esaurimento posti)
Al contempo al regista Theodore Ushev sarà dedicata una retrospettiva che comprende la quasi totalità dei film da lui realizzati in un quarto di secolo, e sarà consegnato il Premio Guttuso 2024 per l'ampio numero di film prodotti con la tecnica della pittura in movimento.

Il cine-concerto “Sonámbulo”
Il cine-concerto “Sonámbulo”, il cui titolo prende il nome dall’omonimo cortometraggio di Ushev, rappresenta una vasta tela sonora dove le opere del regista si intrecciano a nuove composizioni e si adattano alle sfumature del suono: è l’incontro tra due artisti versatili, l’uno “virtuoso spericolato”, che abbraccia la storia della musica fino a raggiungere i suoni della contemporaneità, l’altro “regista punk”, dalla poetica fatta di arte figurativa, musica e cinema, che con il suo metalinguaggio parla direttamente all’arte stessa e allo spettatore.

Theodore Ushev
La continua ricerca di forme espressive, la curiosità verso ogni cosa ed ogni luogo fanno del regista una delle figure preminenti nel cinema di animazione del primo quarto di secolo del terzo millennio.
La retrospettiva che si presenta durante la decima edizione di Animaphix comprende la quasi totalità dei film da lui realizzati in un quarto di secolo, tra questi si segnala Tower Bawher (2005), una cavalcata di immagini e una corsa sfrenata attraverso il costruttivismo Russo sulla musica di Georgy Sviridov, da cui si possono già evincere alcune caratteristiche della sua arte, in particolare il suo rapporto privilegiato con la musica, come nei successivi Drux Flux (2008), cortometraggio in parte figurativo e in parte astratto - su una musica di Alexandre Mossolov e ispirato dal libro “One-Dimensional Man” del filosofo Herbert Marcuse -, in cui il regista decostruisce le scene industriali e la loro terrificante geometria per mostrare la disumanità del progresso, e Gloria Victoria (2012) che prende spunto dalla Sinfonia di Leningrado (n. 7) di Dimitri Shostakovich, dove continua e si approfondisce una sorta di ammirazione conflittuale con l’estetica costruttivista, dando vita ad una vera e propria trilogia sulle relazioni tra arte e potere.
La musica prende letteralmente il sopravvento in Sonámbulo (2015), cortometraggio indipendente ispirato alla poesia “Romance Sonambulo” di Federico García Lorca, che rappresenta un viaggio surrealista di forme e colori su un frenetico brano del musicista bulgaro Kottarashky, che qualche anno prima aveva firmato il brano musicale su cui si basa Demoni (2012), una successione di scene di arte popolare dell'Europa orientale che scorrono su un disco in vinile.

Ancor più strutturati e complessi appaiono lo pseudo documentario Les journaux de Lipsett (Lipsett Diaries, 2012) realizzato a partire da un presunto ritrovamento dei diari dello sfortunato artista canadese Arthur Lipsett, la cui statura artistica è sempre stata sottostimata anche a causa della sua discesa vorticosa nella depressione e nella follia, fino al suicidio nel 1986, e il più recente Physique de la Tristesse (The Physics of Sorrow, 2019), un film monumentale in pittura animata, forse il punto artistico più alto fino ad oggi raggiunto da Ushev, basato sul romanzo dello scrittore bulgaro Georgi Gospodinov, che ricostruisce la storia della sua vita come un labirinto, vagando nel passato per trovare il bambino malinconico al centro di tutto.
Per approfondire ulteriormente l’attività del regista bulgaro-canadese sarà proiettato Unseen Connections (2022) di Borislav Kolev, un documentario su Theodore Ushev che parla delle connessioni biografiche, storiche, culturali e subculturali che lo hanno plasmato come persona e artista.
Sarà presentata, inoltre, la versione VR di Vaysha l’Aveugle (Blind Vaysha, 2016), basato su un testo di Georgi Gospodinov che racconta la storia di una ragazza che vede il passato con l'occhio sinistro e il futuro con quello destro, e quindi non è in grado di vivere nel presente. La visione del film sarà possibile solo attraverso dei visori nella VR Zone del Festival, con il quale il singolo spettatore dovrà scegliere se vedere il passato o il futuro, dando vita a finali differenti del film.

01/07/2024, 11:18