ISABELLA BRIGANTI - "Holy Shoes, la tirannia dei desideri"
Isabella Briganti è parte del cast corale di "
Holy Shoes", opera prima di Luigi Di Capua presentata al Torino Film Festival nel 2023 e dal 6 luglio nelle sale italiane. Un ruolo complesso, quello di una donna affermata che deve ricostruire la propria vita dopo un grave incidente, in un film in cui ogni episodio ruota intorno a un paio di scarpe ambitissime.
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Luigi aveva scritto la sceneggiatura di pancia, è stato il produttore Agostino Saccà a darne la sintesi perfetta dicendo che è un "film sulla tirannia dei desideri", tracciando così una linea chiara dentro cui siamo rimasti, non abbiamo sgarrato. Questo film è un inno alla dannazione che conosciamo tutti in questa società consumistica del materialismo, dominata da ego e narcisismo. Siamo persi nel delirio di un mondo in cui i valori si sono modificati geneticamente: la scarpa è l'oggetto che completa la nostra vestizione, quasi un prolungamento della nostra personalità, si pagano cifre da capogiro per dei pezzi di plastica, sono un chiaro emblema dell'inno alla dannazione che vivono i nostri tempi".
Nel suo episodio divide la scena con Carla Signoris: due donne al bivio delle loro vite.
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La geniaità del film è che va oltre la denuncia di questa situazione, fa vedere nella storia di Agnese e Luciana che la strada intrapresa non ti dannerà completamente: ci sarà una resurrezione finale, c'è tempo per rimediare".
Come avete lavorato con il regista?
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Molto e separatamente, per mesi, prima di iniziate le riprese: serviva affrontare un lavoro molto doloroso per rendere la verità del personaggio di Agnese, ho pescato nel trauma che è sempre un "lingotto d'oro nella valigia" per chi recita, non mi sono risparmiata. Ogni tanto però Carla mi passava vicino e mi diceva 'mi raccomando non dimenticare che stiamo recitando'! Lei, come dico io, usa il "Metodo Signoris", e magicamente tutto tornava, tutto riusciva. Questa è una di quelle esperienza lavorative che ti aspettano nella vita un po' come un premio, che a volte non arriva mai: a un personaggio di questa entità dai tutto, è una prova attoriale da affrontare".
Il rapporto con Carla Signoris è nato sul set?
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Sì. Con Carla ci siamo proprio trovate, è una donna fantastica, aperta: lei ti accoglie, dall'altra parte ti senti accolta e tutto diventa più facile, si crea una solidarietà da subito, come personaggi e come persone, è stato davvero un incontro bellissimo. Ho trovato un'amica".
Un film corale come questo è forse difficile da immaginare nella sua totalità mentre si recita: che effetto ha fatto vederlo?
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Quando l'ho visto dopo ho pregato, una di quelle preghiere che rivolgo all'assoluto, all'universo, la preghiera di aprire ancora le menti. I messaggi che diamo non sono solo la storia più evidente, dell'idolatria degli oggetti: nel film c'è qualcosa di più profondo, una discesa agli inferi da affrontare per crescere".
E ora?
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Ho un nuovo progetto, diretto da Paolo Franchi, che doveva girarsi in autunno ma slitterà a primavera per i ritardi della legge sul tax credit. Ma siamo già al lavoro sui personaggi: anche qui è un ruolo molto complesso, con un approccio psicanalitico. Paolo è un regista che fa passare molto tempo tra i suoi film, ha un approccio introspettivo. Ammetto però che spero anche di sperimentare presto anche un genere più leggero, non superficiale ma magari una commedie sofisticata e romantica... un film alla 'Vacanze romane', magari!".
03/07/2024, 07:24
Carlo Griseri