MICHAEL MAGGI - "Those about to die, ora sono un attore"
L'attore e modello italiano
Michael Maggi, 31 anni, dopo alcune partecipazioni a film e serie come "Io sono l'abisso" di Carrisi, "Blocco 181", "Another End" di Piero Messina, si appresta a diventare volto e nome conosciuto in tutto il mondo grande alla serie diretta da Roland Emmerich
THOSE ABOUT TO DIE (con protagonista Anthony Hopkins), che arriverà in dieci episodi in anteprima assoluta il 18 luglio su Peacock e il 19 su Amazon Prime.
Michael, che esperienza è stata questa serie?
E' stato tutto incredibilmente surreale! Sono andato a un provino per un altro progetto, sempre in lingua inglese. Mentre ero lì la casting Michela Forbicioni mi chiese come ero messo a memoria: risposi che imparo abbastanza in fretta, e senza darmi altre informazioni mi dice che in 5 minuti avrò l'occasione di preparare una scena per un altro lavoro, che ne valeva la pena. Io vado in corridoio e mi preparo, era una bellissima scena di due fratelli che si dicono addio (non c'è poi nella serie, la usavano come base per filtrare): per un mese e mezzo silenzio tombale, poi quando ero sul set di Piero Messina mi chiama la mia agente per dirmi che vogliono farmi un provino su parte! Altri tre mesi di silenzio, e poi la telefonata che mi diceva che Roland Emmerich mi avevo preso. Ai tempi avevo ancora una mia società di bonifiche, stavo facendo delle pulizie su piattaforme piene di vernici e ho iniziato a urlare di felicità, come un pazzo... era l'inizio del 2023, in primavera abbiamo iniziato a girare a Cinecittà.
Nella serie ha il ruolo di Rufus, un personaggio chiave nella storia.
Rufus è stato una vera sfida, è un ragazzo molto distante da me come principi e come approccio alla vita, non lo giudico, farlo era il mio rischio più grande: dovevo capirlo scavando un po' più a fondo, e quando credevo andasse in una direzione irrimediabilmente andava in quella opposta. L'ho amato e alla fine l'ho protetto, sono riuscito ad affrontare questo lavoro senza troppe sovrastrutture e viverlo al meglio.
Cosa dobbiamo aspettarci da questa serie?
Una Roma come non l'abbiamo mai vista: si svolge nel primo secolo dopo Cristo, è basato su un libro storico, penso che volessero dare una visione diversa fresca e nuova, che continui a sorprenderci, di quel periodo. Parliamo quindi di imperatori, di giochi, di dinamiche di potere... i personaggi hanno molte sfaccettature e molta tridimensionalità. Rufus in queso è l'esempio perfetto, è imprevedibile.
Un cast importante, oltre a Hopkins: come si è trovato?
Vero, ci sono attori unici che mi han reso tutto più semplice, ho davvero vissuto un sogno. Il gruppo che si è creato è la cosa più bella, abbiamo passato l'estate insieme anche per le serate, tra una dozzina di noi del cast in particolare. Ad esempio ho conosciuto meglio Lara Wolf, Iwan Rheon, gli altri italiani del cast... L'umanità con cui sono stato accolto, quasi come fossi un parente, non mi ha fatto mai sentire escluso.
E ora?
Continuo a farei i miei mille lavori, in particolare nel mondo degli eventi, coordino gli spostamenti delle celebrità per servizi di lusso. Ma è cambiata la mia concezione, questa serie mi ha fatto capire che è quello che voglio fare e che sono un attore: lo dicevo a voce più bassa prima, vengo da una famiglia di grandi lavoratori e non ho mai sentito la necessità di dirlo, preferisco far parlare il lavoro. E poi stiamo iniziando un nuovo bellissimo progetto ma non posso ancora dire nulla!
09/07/2024, 09:39
Carlo Griseri