VENEZIA 81 - "René va alla Guerra": il gioco del soldato
Siamo in Slovenia e in una casa in mezzo alla natura vive il piccolo René. Il baMbino cerca di difendere i confini che circondano il suo ambiente e la guerra diventa un suo gioco solitario e piacevole, ma che cosa rappresenta per davvero la guerra per questo ragazzino? Lo seguiamo mentre progetta e costruisce con il legno le sue armi finte, per poi immergersi nella natura, salta sopra i bunker abbandonati della seconda guerra mondiale e nel commento sonoro, sentiamo i messaggi di dittatori che parlano alle folle. Sono le guerre presenti e passate che sembrano invadere il paesaggio sonoro di Rene'. Sono proprio quelle voci, quasi interiorizzate dal piccolo soldato, che ci fanno capire che la guerra e' ormai entrata dentro di lui. Nonostante l'infanzia e la ricerca della spensieratezza, l'invasività e la follia della guerra rimangono dentro le persone, nel Dna di ognuno rimane il sangue, l'odore della polvere da sparo, la visione immonda delle generazioni giovani che vanno a morire.
In "
René va alla Guerra" di
Luca Ferri,
Morgan Menegazzo e
Mariachiara Pernisa, il tempo è sospeso, lo sguardo dei tre autori si lancia in ampi paesaggi verdi e calmi, nei quali il bambino compie lunghe passeggiate, alla ricerca di un nemico invisibile, ma che forse risiede solo dentro di lui? Apprezzabile il minimalismo della regia, e la scelta azzeccatissima delle locations. Rene' diventa quasi un attore teatrale, saltella tra fossi, foreste, cunicoli e trincee abbandonate. Il senso che il corto trasmette allo spettatore, e' un ibrido tra l'angoscia ed il voler immergersi in quel verde spensierato, di un estate lontana. La lentezza delle azioni è ben dosata e ci riporta con gioia ad un cinema di osservazione e in qualche modo sperimentale. In questo corto (finalmente) non c'é una trama classica, non ci sono dialoghi. E' il corpo di Rene' nella natura che racconta una storia, in una personale e giocosa interpretazione della più grande tragedia, ciclicamente perpetrata dall’età adulta.
06/09/2024, 08:50
Duccio Ricciardelli