Dopo aver realizzato tre cortometraggi nella prima parte del 2024, OffiCine- IED annuncia l’inizio delle riprese di un nuovo progetto che vede la preziosa collaborazione di Sammontana e dedicato a un tema molto importante quale la violenza economica. L’argomento, quanto mai attuale e troppo poco raccontato, vedrà la luce nel corto
Viola e in
Echo (in due episodi) che saranno presentati in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Come tutte le esperienze di OffiCine – IED, anche i cortometraggi Viola ed Echo sono il frutto di un percorso in cui giovani talenti sono incoraggiati alla professionalizzazione grazie al lavoro con esperti del cinema e a nuove forme di mecenatismo culturale che permettono il finanziamento dei percorsi formativi.
Viola, che vedrà protagonisti Marina Massironi, Gigio Alberti, Francesco Buttironi e Laura Martinelli, affronta il tema della violenza economica attraverso le dinamiche di controllo e sminuimento esercitate dagli uomini sulle donne. Viola e Carlo (Massironi e Alberti) sono una coppia sposata da molti anni, felice, benestante, con un unico figlio, Ascanio (Buttironi), da poco laureato ma già con una carriera avviata. È lui che ha organizzato la cena per presentare ai genitori Elena (Martinelli), la sua fidanzata. Qualcosa a cui brindare Ascanio lo ha in serbo, anche se non è quello che tutti, e in particolare Elena, prevedevano. Sarà proprio questo a scatenare un gioco incrociato di alleanze e contrasti guidato, inaspettatamente, da Viola che, stupefatta da un figlio che non conosceva davvero e intuendo il pericolo che corre Elena, sceglie di stare al suo fianco.
Il corto
Echo, strutturato in due episodi, è ambientato nel futuro, nel 2054 e racconta la storia di Michela, calciatrice di successo e del suo rapporto con l'avatar di sua madre, un’intelligenza artificiale programmata per mantenere viva la sua presenza. Improvvisamente e inaspettatamente, visto il passato da femminista della madre reale, il suo Avatar inizia criticare Michela per le sue scelte di vita. Sconvolta dalle accuse maschiliste, Michela blocca l’avatar ed inizia a sospettare che Marco abbia interferito con questo malfunzionamento.
Il secondo episodio riprende le fila da Michela, l’Avatar e Marco nello studio di Santo, un tecnico specializzato nell’analisi di questi oggetti. Santo sembra voler allontanare l’attenzione dal problema del malfunzionamento e congedarli facendo loro credere che sia un comune bug nella memoria dell’avatar che non dà segni di miglioramento. All’ennesima critica dell’avatar, Michela lo zittisce, inconsapevole che quest’espressione risveglia la vera personalità della madre, che si ribella a un imperativo che più volte ha subito e che l’ha portata a diventare la donna che è sempre stata: indipendente, forte e militante. Santo invece, rimasto solo, dovrà fare i conti con la Echo s.r.l, l’azienda produttrice degli avatar. Quanto è coinvolta in una possibile manipolazione dei ricordi digitali con implicazioni inquietanti per i diritti delle donne faticosamente acquisiti negli ultimi 30 anni? Nel ruolo di Michela e di Marco, Eleonora Giovanardi e Dario Leone, nel ruolo della madre avatar Angela Finocchiaro, del tecnico Santo Fabio Zulli.
Viola ed Echo godono della partnership istituzionale di Fondazione Libellula che dal 2020 promuove la cultura della bellezza per prevenire e contrastare ogni forma di violenza sulle donne e di discriminazione di genere. I cortometraggi hanno il sostegno di Fandango.