ALICE NELLA CITTA' 22 - Severi: "Il nostro cinema indie"
La proiezione in anteprima mondiale ad Alice nella Città de "
I Racconti del Mare", da lui scritto (il soggetto, la sceneggiatura è invece di Dino Sardella), prodotto e diretto da
Luca Severi, sarà anche un'importante occasione perché lo stesso Severi presenti al pubblico il progetto e gli obiettivi della sua società, la
Luca Severi Production Group.
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Questo film - spiega Severi -
è una creazione completamente interna alla società: il cinema indie si fa così, seguiamo l'esempio degli USA. Da quando sono andato a vivere là, nei primi anni Duemila, ho visto nascere il cinema di Sean Baker, di Chloe Zhao, della A24... un sistema alternativo agli Studios, sviluppato con un modello diametralmente opposto che prevede il fare squadra, ridurre i costi, raccontare storie molto forti, con attori nuovi e talenti nuovi, per attrarre per nuovi pubblici. A questo modello ci ispiriamo: stiamo vivendo un momento in cui il grande pubblico pare essersi disaffezionato alle grandi produzioni, ai sequel, ai remake, vuole e cerca moltissimo l'originalità, sotto ogni punto di vista. Io ho una struttura piuttosto sviluppata come società, con uno staff forte e mezzi importanti anche come apparecchiature, ci voglio provare".
Altro nodo centrale è arrivare al pubblico...
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La sala è centrale per noi, è il luogo migliore per fruire del cinema. Credo che il problema non sia coinvolgere il pubblico ma che sia difficile raggiungerlo, la distribuzione è un filtro grandissimo in tal senso: ci sono film indie che quando riescono ad arrivare alla gente (cito il caso di "Non credo in niente", per fare un esempio) fa sold out ogni volta, grazie a una grandissima campagna marketing. Non ci sarà un pubblico di massa ma c'è una nicchia piuttosto consistente che cerca altro: i distributori devono avere più fiducia".
Arriviamo a "I racconti del mare": come lo possiamo presentare?
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La storia parla dei migranti da un punto di vista alternativo, quello della commedia. Si tratta di un tema difficile e drammatico ma l'abbiamo affrontato con leggerezza, senza elementi geopolitici ma con due ragazzini e il loro incontro-scontro in mezzo al mare, vivono insieme una grandissima avventura semi-surreale. Gli interpreti sono stati bravissim, Luka Zunic e Khadim Faye, scelti dopo un casting lunghissimo, in cui abbiamo visto oltre cento attori in quasi sette mesi per trovare i talenti giusti".
Il film è tutto ambientato in mare: effetti speciali o eravate davvero lì?
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Eravamo davvero in mezzo al mare, mai in studio! Quello era il presupposto, la natura era necessaria ma è stato quasi un suicido produttivo, ero convinto che avrebbe portato grande valore ma il meteo contrario ci ha costretti a un surplus di sforzo. Volevo girare quasi in spiaggia con acque basse, ma per colpa del meteo siamo arrivati a inizio stagione turistica e ci siamo quindi dovuti spostare in mezzo al mare, con una vera carovana di barche che ogni giorno venivano ancorate e ci ospitavano... Abbiamo comunque contenuto i costi: dico che i nostri film devono costare poco perché si possano fare in tempi rapidi, magari anche con talent forti che non devono impegnare troppo tempo. L'autore deve anche essere molto furbo già in scrittura, deve evitare di complicarsi la vita: però se rischio poco posso osare, se produciamo tanto possiamo sbagliare di più e produrre gli emergenti. Così la sperimentazione è garantita".
Quali i prossimi passi del film e del gruppo?
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Lo scouting è difficile, anche gli autori sembra fatichino a capire le potenzialità di questo metodo... Ma ne abbiamo trovati di molto bravi, come Giuseppe Garau, con cui stiamo sviluppando i prossimi due film. Per "I Racconti del Mare" vedremo dopo la presentazione romana: quello della distribuzione è un percorso da fare, ci illudiamo di trovare un partner competente che gli costruisca il percorso giusto... vedremo!".
18/10/2024, 08:22
Carlo Griseri