FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - Mauti:
"Lazzarini e Strehler, il teatro"
"
Giulia mia cara! Giorgio" di
Maria Mauti è stato presentato a Roma nell'ambito della Festa del Cinema. Un documentario che racconta l'attrice Giulia Lazzarini attraverso le lettere che le scriveva Giorgio Strehler nei lunghi anni della loro collaborazione e conoscenza.
Come è nata l'idea?
Conoscevo già giulia come attrice teatrale, l'avevo vista in scena ed ero rimasta impressa dalle sue interpretazioni. Ai tempi del mio primo film, "L'Amatore", per serie di motivi ci siamo incontrate e lei ha poi dato la sua voce a quel progetto: l'ho vista lavorare, ho visto la sua precisione sul testo, gli accenti, la partitura... Sono rimasta veramente colpita, anche dalla sua umanità, e siamo rimaste legate, si è creato un rapporto di affetto.
Avendo sedimentato la sua grandezza, ho pensato a un certo punto di fare un documentario su di lei: non volevo una sorta di omaggio a una pensionata, ma parlare del suo talento (lei è poi ancora molto attiva in scena), volevo un film al presente. Il connubio Strehler-Lazzarini è stato speciale, un rapporto elettivo di alta qualità, importante anche per capire come vedere il mondo: questa è stata la mia urgenza. Non è stato facile, ma ci siamo riuscite: volevo rimarcare la difesa dei valori dello spirito, del lavoro buono, della poesia, contro la barbarie e ogni mancanza d'amore.
La scoperta delle lettere di Strehler a lei quando avviene?
Avevo già deciso di fare il film su di lei, poi ho scoperto le lettere in un libro pubblicato che conteneva la corrispondenza di Strehler con tante persone: nelle tante lettere quelle con Giulia mi hanno colpita, anche per i contenuti e le riflessioni che vanno al di là del loro rapporto, ho pensato che potessero diventare scheletro del documentario.
Avevamo l'idea di costruire uno spettacolo da portare in scena, abbiamo filmato le prove fatte anche se poi non siamo riuscite a realizzarlo. C'è stato un lavoro teatrale sulla lettura, non c'è lei da sola in casa che le legge con malinconia, ma lo fa per un pubblico. Si aprivano così anche i mondi dei vari personaggi di Giulia, che danno di lei il ritratto di un'attrice completa e complessa.
Abbiamo fatto una selezione anche degli spettacoli loro da approfondire, e abbiamo aggiunto "L'intervista" di Natalia Ginzburg, ci tenevo molto a inserirla, è un testo scritto proprio per Giulia.
Come è stato per Giulia Lazzarini rileggerle?
Giulia ogni tanto faceva commenti su queste letture, nel film le facciamo incontrare altre persone: ho voluto un taglio cinematografico, non un'intervista a lei. Per Giulia è stato un viaggio anche molto personale, meno semplice ma stimolante. Mi sembrava perfetto anche visto anche quello che era il loro teatro, un teatro umano.
C'è anche un forte lavoro sugli archivi.
Devo dire grazie agli archivi del Piccolo Teatro, abbiamo fatto il lavoro di andare a scoprire tutto quel che c'era. E' un archivio ampio e organizzato, sono emerse chicche che mi hanno messo generosamente a disposizione. "La Tempesta" era una produzione Rai e per questo è stata più visto ed è più conosciuta, ma lei è molto di più, dà voce a mille volti dell'essere umano. Una ricerca molto bella e lunga, necessaria.
23/10/2024, 11:55
Carlo Griseri