ALICE NELLA CITTA' 22 - "Still Here, tra Sri Lanka e Italia"
Presentata Fuori Concorso a Panorama Italia di Alice nella Città "
Still Here", opera seconda del regista srilankese ma italiano di adozione
Suranga Deshapriya Katugampala.
Hai descritto il film come una "favola nera", nata per unire due quartieri per te centrali, uno a Milano e uno a Colombo, in Sri Lanka...
Esatto: io mi ritengo di seconda generazione, uno di quegli autori figli di immigrati che si trovano a raccontare l'Italia, lo avevo già fatto sette anni fa con il mio esordio, "Per un figlio", ma stavolta ho trovato interessante anche esplorare il cinema come linguaggio, cos'è esattamente?
Come potevo unire questi due quartieri, Corvetto e Slave Island, che conosco così bene? Ho iniziato a studiare gli autori che meglio di altri mettevano insieme grazie al cinema luoghi lontani (dal cinema asiatico in genere a Miguel Gomes, ma anche tanto cinema italiano), ho scelto il codice della favola nera con l'aggiunta di elementi noir (la città, una femme fatale, tonalità scure), cercando di ricreare uno smarrimento che è anche quello di tutti noi.
E' stato un lavoro di cinque anni, una ricerca sia urbana sia cinematografica.
Come hai costruito il cast?
L'idea su come costruirlo è nata da una grande osservazione e frequentazione, e poi anche dalla ricerca di formule produttive, con laboratori e azioni temporanee: abbiamo ad esempio ricavato un bar, funzionante, da una ex-polleria, lo abbiamo aperto e usato per il quartiere ma anche per fare laboratori, casting e proiezioni (è un luogo quasi alieno, lo riutilizzeremo all'uscita del film, a inizio 2025, per eventi speciali). Questi insediamenti hanno dialogato col quartiere e ci hanno aiutato: così ad esempio ho conosciuto alcuni attori non professionisti che ho coinvolto e a cui ho affiancato un attore molto noto dallo Sri Lanka e Ivana Monti, che in Italia lavora tra teatro e cinema.
Sono stati perfetti veicoli per inserire la finzione nel reale.
Da tempo cerchi di costruire un vero movimento cinematografico per gli srilankesi in Italia.
Credo sia molto interessante che Italia e Sri Lanka non abbiano mai avuto alcun legame storico ma l'immigrazione odierna, che è storia contemporanea, li leghi così tanto: improvvisamente questo Paese ospita la più grande comunità srilankese di tutta Europa, perché è avvenuto qui? Non si sa: penso sia interessante esplorare questi legami nuovi, è ancora un territorio vergine ma molto ispiratorio, da esplorare con nuovi metodi.
Nel tuo curriculum anche molta videoarte: sono linguaggi che si parlano?
Sicuramente. Viviamo un periodo in cui cinema si chiede che cos'è, forse anche noi dobbiamo chiederci cosa sia e dove vada: bisogna immaginare nuovi spazi per il cinema, nuove visioni.
25/10/2024, 09:32
Carlo Griseri