Note di regia di "Amerika" di Saverio Corti
Diversamente ispirato al lavoro fotografico in bianco e nero "Drive-By Shootings: photographs by a New York taxi driver" di David Bradford, "A M E R I K A" condensa e dilata il viaggio in metropolitana dal Queens a Manhattan, viaggio accompagnato da una celebre composizione rumorista di Karlheinz Stockhausen.
Il paesaggio urbano trasfigurato ed astratto, "ipertrofico" e la visione multi-livello prospettica rivelano palazzi, strade, traffico autostradale, figure umane in silhouette e/o specchiati, riflessi, attraverso una sorta di feritoia dinamica.
Le insegne pubblicitarie e l'onnipresente bandiera "a stelle e a strisce" sono state mantenute a colori per sottolineare la retorica nazionalista percepita dal componimento e nella partitura musicale.
Senza arrivare alla visione inquietante di John Carpenter in "They Live" (film a cui spetta d'intonare la nota sonora conclusiva) resta viva la percezione di una cittą multidimensionale e, a tratti, oltre-umana.
La parte "politica" invita lo spettatore a riflettere, credo, ed interpretare l'ambiguitą della figura ed occhio inquietante di un noto ex-presidente newyorkese sull'inno eseguito da un gruppo gospel religioso-avventista.
Il cortometraggio, cosģ nelle intenzioni della regia, intende gettare un ponte ideale tra il viaggio psichedelico berlinese di "Sphere of IO" e quello nella lontana galassia aliena di "GN-z11".
Saverio Corti