IO E TE DOBBIAMO PARLARE - Buddy movie all'italiana
È tra i film più attesi del Natale 2024, soprattutto perché
Io e te dobbiamo parlare segna la prima collaborazione insieme di due importanti comici e registi del cinema italiano, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. Una collaborazione a lungo desiderata da Rai Cinema che da anni spingeva per un progetto che vedesse i due artisti lavorare insieme.
Da una sceneggiatura di Alessandro Siani, reduce dalla buona riuscita del suo ultimo film
Succede anche nelle migliori famiglie (2024), e di Gianluca Bernardini,
Io e te dobbiamo parlare vede alla regia lo stesso Siani, mentre Pieraccioni, dopo
Pare parecchio Parigi (2024), si prende una pausa e si lascia volentieri dirigere dal collega napoletano.
Io e te dobbiamo parlare è di fatto un buddy movie, ispirato alla più classica commedia poliziesca, da Una pallottola spuntata (1988) alla saga di Beverly Hills Cop in poi, che fa il verso a crime più seri come Arma letale. Siani e Pieraccioni uniscono la propria creatività per generare gag esilaranti che mettono insieme la comicità partenopea del primo con quella toscana del secondo e di fatto resta questo il vero pregio del film.
La storia è quella di Antonio (Alessandro Siani) e Pieraldo (Leonardo Pieraccioni), due poliziotti che, a volte loro malgrado, condividono parecchi aspetti delle proprie vite. Pieraldo convive infatti con la ex – moglie di Antonio, Matilde (Brenda Lodigiani), e vive con la figlia adolescente di loro due, Maria (Gea Dall’Orto). Insieme trascorrono le loro giornate professionali su una volante portando a termine missioni ben poco brillanti, affetti da una buona dose di sfortuna e da una discreta incompetenza che compensano con una indubbia simpatia anche sul lavoro. Antonio però ha un debole per Sara (Francesca Chillemi), affascinante poliziotta che spera di conquistare favorendola nelle indagini molto delicate su un caso intricato e rischioso.
“Insomma, una famiglia allargata ma un’amicizia a volte troppo stretta per due improbabili colleghi con molte idee e non grandi ambizioni. Decisamente, il pericolo non era il loro mestiere”, recita la sinossi di Io e te dobbiamo parlare. E se da un lato l’idea di mettere in scena gli incidenti di due poliziotti molto diversi tra loro, un po’ inetti e timorosi, che condividono anche le vicissitudini di una moderna famiglia allargata, può dirsi un’operazione riuscita, dall’altro non si può non riconoscere che la trama del crime sotteso fa acqua da tutte le parti.
Per quanto costituisca solo un pretesto a supporto della creazione di scene esilaranti e bizzarre, la storia che vede i due poliziotti impegnati in un caso criminale resta purtroppo del tutto poco credibile, sconnessa e sfilacciata, andando in questo modo anche a depotenziare le diverse gag che il nuovo duo si è impegnato a creare. Un contenitore vuoto, insomma, che regala alcuni momenti di quanto mai legittimo divertimento e che offre alcune brillanti soluzioni comiche solo nelle scene riguardanti l’ambito familiare condiviso dai due improbabili amici, colleghi e padri della stessa figlia.
Resta interessante e gustoso il tentativo di mettere insieme due stili comici diversi e assai riconoscibili come quello napoletano di Siani e quello toscano di Pieraccioni, per quanto non riescano ancora reggere il difficile confronto con il glorioso passato costruito da due giganti della commedia come Massimo Troisi e Roberto Benigni nell’indimenticabile
Non ci resta che piangere (1984).
Vania Amitrano23/12/2024, 17:26