URBS PICTA - Arriva in piattaforma digitale
Arriva in piattaforma digitale, su Amazon Prime e Apple TV, il documentario, dedicato alle meraviglie dell’arte della Padova del Trecento “
Urbs Picta - Giotto e il Sogno del Rinascimento”, uscito in sala nel novembre 2023.
Il film d’arte è stato altresì selezionato nella rassegna “Cinema Italiano Festival”, diretta da Paolo Rotondo, che lo sta portando in Australia e Nuova Zelanda, Paesi in cui la presenza della comunità italiana è molto forte, grazie, in particolare, alla segnalazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Sidney, accanto a titoli come C’è ancora domani (Cortellesi), La chimera (Rorhwacher), Le otto montagne (Vandermeersch e Van Groeningen), Il sol dell’avvenire (Moretti).
All’interno della rassegna, che promuove, lungo un anno, la cultura italiana nel mondo, da marzo 2024 a marzo 2025, è stato, e verrà, proiettato il documentario con il titolo inglese “Giotto, Dreaming the Renaissance”, in una serie di cinema dei due Paesi. Dopo Le prossime Wellington lo scorso novembre, il 15 gennaio sarà a Kerikeri, nel Northland in Nuova Zelanda, a Northland, Cathaya Cinemas, e, successivamente nelle isole Auckland.
Diretto da Francesco Invernizzi, e scritto e sceneggiato da Matteo Strukul, autore bestseller, vincitore del Premio Bancarella 2017 con “I Medici”, e Silvia Gorgi, autrice di otto saggi divulgativi dedicati alla Storia di Padova, Urbs Picta: Giotto e il Sogno del Rinascimento, distribuito a livello internazionale da TVCO, è prodotto da Magnitudo Film in collaborazione con Nordest Boulevard e Redstring Pictures di Diego Loreggian, produttore padovano, e ha la voce narrante di Fabio Gemo e la colonna sonora di Tommaso Ermolli, entrambi di Monselice.
Come testimonial le professoresse dell’Università di Padova, Rita Deiana e Zuleika Murat, e l’assessore alla cultura del Comune di Padova Andrea Colasio e a collaborare come fotografo di scena anche il patavino Andrea Andreetta. Mentre il set ha coinvolto oltre alla città del Santo, una serie di location in provincia, come Cittadella, con la sua cinta muraria, Monselice con il Castello Cini, Arquà Petrarca con la casa del poeta.
L'uscita in piattaforma è visibile su Apple TV e su Amazon Prime Video, nel circuito Cecchi Gori Entertainement, e porta l’arte visionaria di Giotto, il pittore che rivoluzionò la pittura a fresco con la propria narrazione figurativa a dir poco mozzafiato, ad una diffusione importante, utile a far conoscere il grande sviluppo della pittura trecentesca veneta iniziato con il suo arrivo a Padova.
Nell’epoca in cui dominavano sul territorio italiano le grandi Signorie e le Repubbliche Marinare, gli artisti furono chiamati dai potenti a decorare palazzi e chiese a testimonianza della propria influenza. Giotto arrivò a Padova, intorno al 1302, su invito dai frati minori della Basilica di Sant’Antonio su indicazione dei confratelli di Assisi. La famiglia dei Carraresi, all’epoca in contrasto con la Repubblica Serenissima di Venezia, iniziò una politica della cultura.
Più e meglio di altri importanti Signorie del XIV secolo, essi si mossero in un contesto cosmopolita, stringendo relazioni con le principali corti europee. Assunsero al loro servizio i principali artisti del Trecento con finalità auto celebrative e modellarono la città a loro immagine e somiglianza, originando la Urbs Picta.
Padova divenne così centro del pensiero e dell’arte pittorica, richiamando personalità come quella di Petrarca, e nel Quattrocento, Leon Battista Alberti, Cosimo de’ Medici, Donatello, Paolo Uccello, Palla Strozzi, anticipando di fatto il Rinascimento.
Girato con il sostegno del Comune di Padova e della Regione Lazio, e la collaborazione dei Comuni di Monselice, Cittadella e Arquà Petrarca, nonché della Torre Massimago della famiglia Cracco-Rossi Chauvenet, con questa distribuzione internazionale, il documentario riporta Padova al centro del pensiero, protagonista sul palcoscenico mondiale.
16/01/2025, 08:57