Note di regia di "Mario Verdone: il Critico Viaggiatore"
La realizzazione di “
Mario Verdone, il Critico Viaggiatore” è stata per me l’occasione di rivisitare la vita di mio padre,s crittore, critico, e primo docente nelle università italiane di “Storia e critica del film”. Una rievocazione piena di aneddoti familiari, spunti e osservazioni sulla sua attività di docente e ricercatore illuminato delle Avanguardie storiche. Sono andato alla ricerca delle memorie familiari recuperando i filmini in otto millimetri e le testimonianze dei suoi amici, tra cui Fernando Birri, padre del Cinema latino-Americano, Franco Ferrarotti, Elio Pecora, Liana Orfei, Roberto Barzanti e molti amici senesi, dato che la sua città, Siena, lo aveva formato compiutamente. Daniele Luchetti ricorda le sue lezioni all’Università come un capitolo nuovo della didattica cinematografica.
Ho confezionato il film nello stile del cinema -verità, di sapore neorealista, convocando nella casa di campagna di mio fratello Carlo una riunione tra noi fratelli con la partecipazione di Christian De Sica, marito di mia sorella Silvia. I loro aneddoti e racconti delineano la personalità di un critico e di uno scrittore in anticipo sui tempi, con il piglio del viaggiatore instancabile. Davanti a fotografie e documenti rari ho registrato le loro spontanee reazioni. Non ho trascurato la attività di mio padre documentarista negli Anni Cinquanta, con opere che raccontano l’Italia di un tempo lontano ,in cui il nostro paese si rialzava dalla tragedia bellica. L’emozione e la tenerezza che ho provato sono state la componente principale di questa rievocazione spontanea, che sfugge alla celebrazione e che descrive una grande stagione del cinema italiano.