PORTUALI - Al cinema dal 3 marzo con OpenDDB
Un gruppo di lavoratori del porto di Genova raccolti sotto la sigla autonoma C.A.L.P. (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) si riuniscono in assemblea per discutere sulle difficoltà nel rapportarsi con il sindacato, per denunciare il passaggio delle navi che trasportano armamenti ed esplosivi destinati ai teatri di guerra, per ragionare sulla necessità di fare rete e includere un approccio intersezionale nel loro agire politico. Parte da qui “
Portuali” di Perla Sardella e porta al fianco dei camalli, dentro le loro battaglie tuttora attuali: il documentario arriva al cinema in sala - e non solo - da lunedì 3 marzo, distribuito in Italia da OpenDDB, prodotto da Berenice Film con il sostegno di Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels Office e Stiftung Menschenwürde und arbeitswelt, in collaborazione con AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico - dopo l’anteprima mondiale al 65° Festival dei Popoli.
Il film sarà in sala a Genova, dove è stato girato e dove sarà presente in sala la regista, lunedì 3 marzo, alle 19.30 al Club Amici del Cinema e alle 21.30 al CineClub Nickelodeon, e venerdì 7 marzo, alle 21 al Cinemino Ad Astra. Il tour continua poi a Firenze al Cinema La Compagnia alle 19 sempre lunedì 3 marzo, a Milano mercoledì 5 marzo alle 21 al Cinemino, e a Bologna giovedì 6 marzo alle 21.30 al Cinema Galliera - con la regista in video collegamento. Presto saranno annunciate nuove date.
Il documentario racconta le giornate dei lavoratori portuali e il mondo sindacale dall’interno, in uno spaccato delle attività del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. Gli scioperi contro la “nave delle armi” hanno portato il collettivo a chiedersi che forma possa avere un sindacato più attento alle istanze del presente, dalle richieste di maggiori diritti e sicurezza sul posto di lavoro alla vicinanza a tematiche di genere, ambientali, sociali, nella necessità di convergenza e unione delle domande sociali. Dall’antimilitarismo al dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo, il documentario racconta il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che questa ricerca comporta. Tra le immagini passano costantemente i primi piani in assemblee, la ritualità della vita in comune e riprese d’archivio, elementi che rimettono al centro il lavoro e il conflitto come primo motore di cambiamento nella Storia.
“Portuali è un film nato dalla volontà di esporsi all’irriducibile flagranza della lotta - racconta la regista Perla Sardella - innescando un corpo a corpo con la realtà dove il cinema rinunciasse a strategie affrettate. Trovandomi a confronto con un gruppo interamente maschile, ne ho offerto un ritratto da una prospettiva inattesa, quella della parola, che qui è materia, ritmo, motore di un’azione volta al cambiamento”.
Perla Sardella (Jesi, 1991) vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore. Lavora con immagini fisse e in movimento, e con diversi formati che comprendono il documentario, la fotografia, l’audio e le video-installazioni. I suoi lavori si muovono a cavallo tra sperimentazione e osservazione. Tra i suoi lavori: Please Rewind (2017), Prendere la parola (2019), Le grand viveur (2020), Le Ersilie (2022), Prima Persona Plurale (2023). Vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore.
24/02/2025, 09:25