Note di regia di "Mare Fuori - Quinta Stagione"
Nel cuore di ogni storia c’è il respiro di chi la vive. Per raccontare questa nuova stagione ho voluto puntare sull’autenticità, partendo dai giovani protagonisti e dalla cornice che li ospita, il carcere, luogo capace di cambiare le persone in bene o in male dove i sentimenti giovanili, costretti tra quattro mura, esplodono senza filtri: l’amore, l’amicizia, la paura e la speranza raggiungono la loro massima espressione in Mare Fuori proprio per questo.
La macchina da presa non si poteva limitare ad osservare, ma doveva essere complice di tutto questo. Insegue così i suoi personaggi nei momenti più delicati, nei silenzi e nei respiri, cercando di restituire continuamente un senso di intimità epica e claustrofobica.
Attraverso il proseguimento delle storie dei protagonisti storici, che adesso incontrano quelle dei nuovi e giovanissimi ingressi all’IPM, ho cercato di costruire un linguaggio visivo ancora più diretto e contemporaneo. L’azione si alterna con le attese e le sospensioni, creando continui spazi in cui cercare il coraggio di affrontare sé stessi e gli altri.
Il carcere è un riflesso esasperato della società, in questo caso dei giovani, un microcosmo in cui l’amicizia e l’amore - forse più della famiglia - sono le uniche chiavi per una via d’uscita e credere in un futuro diverso. Ma le risposte non saranno facili da trovare per nessuno, il che costringerà ognuno dei ragazzi ad un complesso e districato viaggio dove nessuno si salva da solo, figuriamoci quando si devono ancora compiere i vent’anni. In un modo o nell’altro, è questo il destino che accomuna i protagonisti della serie: cercare il coraggio di raggiungere la verità, riuscire a sostenerne il prezzo e solo così iniziare una nuova vita. Con la speranza di un domani migliore.
Ludovico Di Martino27/02/2025, 16:14