Note di regia di "Cercando Itaca"
La Calabria è regione dalle bellezze stupefacenti e nascoste, ma soprattutto da un passato di una profondità straordinaria. Tutti i naviganti del Mediterraneo, sin dai tempi più remoti, sono passati di qui: lo Stretto è come un omphalos, l’ombelico del Mediterraneo, quello che i Romani chiamavano a buon diritto Mare Nostrum, e che oggi è un territorio comune, che accomuna tutti i popoli che si affacciano sul suo bacino.
Come rendere ragione di questi aspetti storici e naturalistici, senza scivolare nel trito documentario scientifico ma rimanendo spettacolari?
Abbiamo trovato una chiave di volta narrativa. I primi dodici libri dell’Odissea sono ambientati in Italia meridionale. L’autore di questo “sottociclo” conosce talmente bene le coste calabre da aver fatto sospettare più di un filologo che “Omero” fosse in realtà calabrese.
Abbiamo allora immaginato l’avventura di una giovane calabrese, che – come tanti suoi coetanei, purtroppo – è fuggita dalla sua terra, in Germania. Ma proprio nella terra della fuga, le viene concesso un sogno profetico, che la riporta in Calabria, in una sorta di viaggio iniziatico. E la sua guida è la figura mitica di Ulisse, perso quanto lei, alla ricerca del suo Autore.
Il viaggio diventa così l’occasione di tornare a conoscere, con sguardo rinnovato, le ricchezze che la Calabria ha da offrire – anche ai suoi giovani.
Perché – come diceva Italo Calvino – arte è saper guardare con uno sguardo nuovo anche la bottiglia che hai sempre apparecchiata di fronte, sulla tavola.
Nel mondo, Ulisse non è famoso tanto per l’Odissea, quanto per essere un archetipo: il suo tentativo di tornare a casa, alla sua Itaca, è una splendida metafora per il viaggio di ogni essere umano.
“Quanto disti da Itaca?”. Quanto sei lontano dalla felicità?
L’Odissea è l’opera che più ha influito sul pensiero e sulla letteratura europea.
Senza il racconto omerico, Cervantes, Defoe, Stevenson, Kafka, Joyce non avrebbero scritto i loro capolavori. È il poema epico al quale l’Occidente ha affidato il senso più profondo della ricerca, del viaggio, della fantasia, del sogno, della lucidità, dell’ironia, della maschera, dell’infinita capacità di metamorfosi: esso riveste una posizione preminente ed un’importanza senza eguali nella formazione dell’identità occidentale.
Le ricerche più recenti suggeriscono che l’autore dell’Odissea, che si nasconde dietro il nome di comodo di Omero, avesse probabilmente origini calabresi.
Siamo tutti un po’ figli di Ulisse. Ciascuno con la propria odissea personale.
Se Ulisse naufragasse oggi sulle coste calabresi, alla ricerca dell’autore della sua vita, che viaggio farebbe?
Quanto disti da Itaca?
Seguendo il viaggio di una ragazza di 18 anni, Arianna, che si trova a fare da guida a uno sperso Ulisse, conosceremo il patrimonio storico-artistico di tutta la Calabria: da Pentidattilo a Riace, il borgo dei Bronzi, dal Teatro nel Parco di Scolacium nel catanzarese a Capo Vaticano, dalla spiaggia abissale di Punta Pezzo e Cannitello a Scilla e Cariddi, sopra e sotto la superficie del mare. dall’Aspromonte a Crotone, presso il tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna (KR), per arrivare infine a Reggio, con i suoi musei (in primis l’eccellenza del Museo Archeologico) e i suoi agrumeti di bergamotto, per l’unicità dei quali la città è stata definita Città del Bergamotto in ambito UNESCO.
Sarà l’occasione di scoprire le bellezze senza pari della città di Reggio Calabria e di intervistare eminenti rappresentanti delle millenarie e fervide attività portuali e commerciali della città.
Cercando Itaca offrirà una inconsueta promozione del territorio, incrementando drammaticamente la visibilitàdel patrimonio naturalistico e artistico della Calabria, e lo sviluppo del settore turistico locale.
La spettacolarità delle riprese sottolinea l’unicità delle risorse culturali, paesaggistiche e ambientali e favorirà la promozione del patrimonio storico, culturale, religioso, economico, sociale, delle tradizioni popolari e antropologiche della Calabria.
Sergio Basso09/04/2025, 14:58