TRENTO FILM FESTIVAL 73 - “Tra Natura e Quota. Giovanni Storti
Sopravvive alle Alpi Apuane”: on the road a tema ambientale,
per riscoprire il bello della montagna, in sicurezza
Prima di parlare del film “
Tra Natura e Quota. Giovanni Storti Sopravvive alle Alpi Apuane”, bisogna fare un passo indietro, anzi due. Il primo passo a ritroso consiste nel visitare il profilo social dell’attore, regista, comico, noto a livello nazionale
Giovanni Storti - del famoso trio
Aldo, Giovanni e Giacomo - in particolare il profilo Instagram @giovanni.storti.ufficiale (ben distinto da altri profili legati alla sua vita professionale), dove l’artista milanese posta reel tutti dedicati alla difesa dell’ambiente, degli animali e propone stili di vita ecologici e sostenibili, tra percorsi a piedi, in bicicletta, sugli sci; per mostrare al suo pubblico che un altro stile di vita è possibile. L’altra premessa che va fatta è quella per constatare che in uno degli scorci più suggestivi della Toscana, le montagne che sovrastano la Versilia e Carrara, conosciute in tutto il mondo per le cave di marmo, si cela uno scrigno di rara bellezza e importanza naturalistica, del quale molto poco si parla. Una catena, quella delle Alpi Apuane, con una ricca varietà di flora e fauna tutta da conoscere, apprezzare, preservare. I tanti turisti che affollano la Versilia ogni estate non sospettano neanche le possibilità di vivere a contatto con la natura, di fare camminate salutari adatte a tutti, disponibili a pochi chilometri dalla costa proprio sulle vicine Apuane e si limitano a guardare le cime delle montagne come un suggestivo sfondo da cartolina o per scrutare il meteo all’orizzonte (percorsi naturalistici facilmente accessibili, semplicemente contattando i locali gruppi del CAI).
Il film “
Tra Natura e Quota” (prodotto da Marianna Tolio per Cinebend, in collaborazione con il CAI - Club Alpino Italiano) mette insieme proprio questi due elementi e offre un prontuario chiaro e inedito sulla enorme ricchezza naturalistica delle Alpi Apuane, raccontata con ironia e semplicità da
Giovanni Storti, proprio come se stesse realizzando uno dei suoi reel per Instagram.
Il colloquio in presa diretta con i suoi tantissimi followers sui social (oltre 1,1 milioni di persone) sulle tematiche ambientali, come per magia sbarca nell’opera filmica, firmata da
Giorgia Lorenzato e
Manuel Zarpellon:
Giovanni Storti, in questo piccolo on the road a tema ambientale, dalla sua Milano approda sulle montagne che svettano di fronte alla Versilia, continuando a rivolgersi a chi lo segue, con spiegazioni comprensibili e divulgative, tra video, foto di gruppo e selfie. Con chiarezza racconta la bellezza dei luoghi che incontra, ne descrive gli odori, i sapori, i colori; spiega inoltre come andare in montagna in sicurezza.
A partire dalle strade che gradatamente dalla pianura si inerpicano su per le montagne, il film accompagna gli spettatori a conoscere le camminate che è possibile effettuare nell’Orto botanico “Pellegrini Ansaldi”, guidati dalla giovane biologa
Elena Alberti insieme alla Guida ambientale e escursionistica
Andrea Ribolini; si prosegue con il racconto della salita del Monte Nona, per arrivare poi alla mitica Ferrata del Procinto, una delle più antiche d’Italia, insieme a
Alessio Piccioli, presidente della Socec del CAI e istruttore di sci alpinismo, Gionata Landi, Guida alpina e
Tecnico di Elisoccorso, Alberto Grossi, grande esperto e conoscitore delle Apuane e Veronica
Pierotti, presidente del CAI di Forte dei Marmi. Quest’ultima, mostra nel film la sede della sezione
CAI in quota che presiede: un angolo di incredibile bellezza, che lascia a bocca aperta quanti fino
ad oggi vedevano il Forte dei Marmi solo come un’esclusiva località di mare.
Oltre alla sua
funzione didattico/informativa - che lo rende adatto alla visione in ambito scolastico – il film “Tra
natura e quota” ha il merito di mostrare al pubblico uno scorcio di Toscana che non ti aspetti, così
vicina alle spiagge, agli hotel a cinque stelle, meta del turismo internazionale dall’ostentata
ricchezza e dal gusto perfino trash, eppure così autentica, sostenibile, ricca di biodiversità, dove si
può arrivare solo a piedi, con scarponcini tecnici e una borraccia nello zaino. Se per una volta –
sembra dire il film - invece di passeggiare lungomare, in cerca delle boutiques del lusso, fossimo
disposti a fare una camminata in quota, per apprezzare le ricchezze del nostro patrimonio
naturalistico, avremmo forse già fatto un primo passo verso una nuova presa di coscienza
ambientalistica.
28/04/2025, 23:00
Elisabetta Vagaggini