Note:
I protagonisti<7B>
1. Je So’ Quadro – Napoli
I ragazzi dell'associazione “Quartieri spagnoli" diventano protagonisti di un murale di Banksy o de "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci con il progetto "Je so' quadro - caotiche espressioni d'arte", coordinato da Eleonora Dell'Aquila. Il progetto si rivolge a minori tra i 6 e i 16 anni, spesso in situazioni difficili, e comprende attività che vanno dal teatro all'arte, allo sport. All’interno del cosiddetto “spazio studio”, invece che puntare sullo svolgimento dei compiti, si cercano maniere meno ortodosse per avvicinare i giovani ad argomenti culturali. L'obiettivo è rompere l'immaginario che vuole questi ragazzi imprigionati tra vicoli e Gomorra, che li racconta solo quando restano impigliati nelle maglie rotte di una rete sociale che viene meno.
2. Monuments Women – Firenze
Progetto dell’associazione no profit AWA - Advancing Women Artists Foundation, fondata dalla filantropa e scrittrice americana Jane Fortune. L’avventura fiorentina di AWA è iniziata dieci anni fa, restaurando le opere della pittrice Plautilla Nelli (fino ad allora sconosciuta). “Non un’eccelsa pittrice, per carità: però quante volte la storiografia ha illuminato le vite di pittori non particolarmente brillanti, ma significativi, perché innestati in un mondo, utili a capire il retroterra culturale della Firenze gloriosa?”. Qui subentra l’AWA, il cui impegno non si limita al restauro, ma ricostruisce la vita, la storia, il tessuto sociale e culturale di queste artiste dimenticate.
3. Teatro in Bottega – Venezia
Teatro in Bottega nasce dall’incontro tra il regista Mattia Berto, che da anni svolge una ricerca sulle città e sui luoghi del quotidiano, e la fotografa Giorgia Chinellato. Il progetto vuole “abitare” i negozi e le botteghe dei centri storici cittadini con azioni performative: l’obiettivo è di fondere saperi e mestieri, far incontrare artisti e clienti-spettatori valorizzando i luoghi del fare come nuovi palcoscenici di incontri, dove gli artisti coinvolti sono attori, danzatori, videomaker e sound-designer.
4. I custodi dei suoni – Alta Vallagarina (Trento)
Da anni Davide Ondertoller e Sara Maino di Portobeseno accompagnano i bambini delle scuole di Volano, Calliano e Besenello a indagare la storia dei loro paesi, andando direttamente alle fonti, cioè ad ascoltare le storie degli anziani dei paesi ma anche a registrare i suoni ambientali, cioè i rumori che caratterizzano gli ambienti attorno i paesi e tra le case. I bambini e le bambine sono protagonisti della raccolta delle testimonianze e imparano a diventarne i custodi. Gli obiettivi dell’associazione sono valorizzare la testimonianza orale e le storie di vita, incentivando il dialogo tra generazioni diverse; riconoscere un territorio e la sua comunità attraverso l'ascolto e la condivisione delle fonti orali e dei suoni ambientali; infine conoscere gli strumenti offerti dal web, la Rete consapevole, per giungere alla condivisione del sapere.
5. Tipoteca Italiana - Cornuda (Treviso)
La Tipoteca è una fondazione nata nel 1995 con lo scopo di promuovere iniziative che valorizzino il patrimonio storico della tipografia italiana. È un luogo privilegiato di raccolta di caratteri da stampa ma è anche archivio, museo, stamperia, laboratorio e biblioteca, che rappresenta una vera realtà polifunzionale. Le attività educative sono orientate alla comprensione dell’arte della stampa. Nei laboratori vengono utilizzati i tradizionali strumenti del tipografo, come i torchi a mano, i caratteri mobili di lega e legno, le casse tipografiche e i compositoi.
6. Tracce di memoria – Montalbano Elicona (Messina)
Tracce di Memoria è un progetto ideato dall’Associazione Culturale ArchiDrama. Il progetto mira al rilancio della promozione turistica e culturale del territorio, attraverso la valorizzazione del Castello Federico III D’Aragona di Montalbano Elicona (ME) e del relativo borgo medievale, con la realizzazione di attività artistico – culturali, inerenti all’ambito del teatro, della musica e della danza. È un percorso teatrale e culturale concepito come “viaggio” alla riscoperta della storia e della tradizione orale. L’obiettivo è riportare alla luce un piccolo mondo, fatto di canti, leggende, racconti, aneddoti, poesie, che possa creare “turismo culturale”, avendo i giovani come principali interlocutori.
7. Dance Well – Bassano del Grappa
La Città di Bassano del Grappa, con la sua CSC Casa della Danza, propone dal 2013 un percorso artistico basato sulla danza, aperto alle persone col parkinson, e non solo, in un’ottica di inclusione sociale. Il progetto si basa sull’impatto salutare che la pratica artistica della danza, portata avanti in maniera regolare, può avere sul sistema neurologico, sulle prestazioni fisiche e sullo sviluppo della malattia. I partecipanti sono parkinson dancers, e proprio come danzatori - non come “persone col Parkinson” né tantomeno come “anziani” - affrontano la classe. Altro elemento fondamentale è il luogo: in questo caso il Museo Civico, che, in quanto scrigno d’arte e sede di attività artistica, è fonte di ispirazione per i danzatori. Sono infatti banditi ambienti di tipo ospedaliero o palestre. Un'altra linea guida del progetto è la classe mista, le classi sono infatti aperte a tutti, persone col Parkinson, ma anche accompagnatori, giovani, anziani, ballerini, coreografi. Il gruppo misto permette la crescita collettiva, il sostegno reciproco e non emargina, senza dimenticare che il movimento di per sé è comunque un’attività di “prevenzione”.
8. L’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli – Napoli
“Volevamo fare qualcosa per Napoli. Volevamo che i ragazzi non fossero attratti dalla criminalità”, racconta Vincenzo De Paola, presidente, ideatore e fondatore dell’orchestra. Ad oggi l’orchestra è composta da 42 elementi, tutti di età compresa tra 8 e 16 anni. I maestri sono 19, uno per ogni strumento diverso. Non ci sono solo violini e fiati. Tra gli strumenti anche viole, violoncelli, contrabbassi, flauti e percussioni. “Questo è un mondo a sé, ricco. È l’unico rione di Napoli ancora così colorato”, continua De Paola, “Obiettivo dell’orchestra è proprio quello di dare ai ragazzi un’altra chance, un percorso diverso rispetto a quello legato alla criminalità: la nostra orchestra è formata da ragazzi di varia estrazione sociale, questo è un progetto di quartiere”. I piccoli musicisti si esibiscono in pezzi di swing, jazz e concerti classici, tutti di ottimo livello, tutti seguitissimi. Ai ragazzi dell’Orchestra Sinfonica capita di suonare tra le piazze e i vicoli del quartiere, ma anche in appuntamenti prestigiosi e fuori regione.