Sinossi *:
Un viaggio nella memoria di un grande poeta, uno dei più grandi di tutti i tempi:
Pablo Neruda. Un lavoro, seppur non una fiction, né un documentario in senso stretto, né un prodotto di arte cinematografica, ci accompagna attraverso il linguaggio cinematografico, nei più reconditi angoli della struttura poetica del grande cileno. Attraverso la testimonianza dei cittadini cileni di oggi, portandoti attraverso i posti di straordinaria natura in Cile, pieno di potere evocativo di un'antica terra, recitando versi di rara bellezza e semplicità, “Pablo” vuole essere semplice ma non semplicistico.
Semplice poesia narrata capace di raggiungere tutti. Persone di ogni estrazione sociale come cameriere, operai, e i bambini sono parti di essi. Gente che doveva conoscerlo bene, parlando di lui, così come intellettuali, poeti e il suo biografo e miglior amico.
Neorealismo.
Con un'innovazione: una storia creata mettendo in luce la gente incontrata durante il percorso giorno per giorno. I tre filgi della cameriera diventano attori e interpretano le prime esperienze del piccolo Pablo. Il guardiano di una città morta interpreta il padre di Pablo. Un venditore ambulante personifica la figura della poetessa Gabriela Mistral. In un tempo in cui il mondo doveva preoccuparsi di altro, durante i quale il cinema sembrava esistere solo per effetti speciali di alto costo e per enormi produzioni, forse è tempo di scoprire il linguaggio diretto con gente che parla di poemi e di veri valori.

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