Sinossi *: Un documentario onirico che narra degli anni triestini di James Joyce e traccia una genesi del capolavoro Ulisse. Erano anni in cui lo scrittore irlandese faceva l'insegnante ed era sempre squattrinato, penniless. Un percorso triestino nei luoghi e le immagini che hanno ispirato Joyce nella stesura dell’Ulisse. I palazzi, le visioni, il delirio dello scrittore reinterpretati con attenzione al mondo concreto, ai problemi quotidiani, all’ispirazione poetica dell’autore in perfetta sintonia con la città e le sue seduzioni. Uno dei massimi esegeti dell’autore, il prof. Renzo Crivelli, ci racconta l’arte di Joyce e gli aneddoti della sua quotidianità triestina, lasciandosi andare a una progressiva immedesimazione nello scrittore, nei suoi personaggi e nei suoi fantasmi. Un flusso di coscienza che ripercorre in un entusiasmante crescendo e in totale libertà interpretativa i luoghi della cultura triestina e gli episodi dell’Ulisse. Alcuni dei suoi personaggi e alcune allegorie (Nausicaa, Molly, l’accordatore cieco, la morte, il battellino vagabondo) attraversano il racconto e la Trieste di oggi a ricordarci che in fondo l’avventura dell’uomo, delle sue creature e dei suoi sogni è qualcosa che prescinde dal tempo.