Data di nascita: 04/06/1951 Luogo di nascita: Milano, Italia
Libri inerenti il cinema:
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Forte Respiro Rapido. La Mia Vita con Dino Risi" di Marco Risi, 264 pp, Mondadori, collana Strade Blu, 2020 "Anche mio padre quindi, parlava di sé. Lui avrebbe detto di no, invece parlava di sé. Bastava guardare e capire. Anzi, basta guardare e capire. Altro vantaggio del cinema: c'è! Anche quando non ci sei più tu".
Un figlio, un padre, un redde rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre... (continua). Non siamo di fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema. Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di conflitto, ma tutti – tutti – erano sullo stesso palcoscenico. E in mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria ("Non farlo, quel film"). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo stati. prezzo di copertina: 18,00 € Questo risulta fuori catalogo
Ha cominciato a lavorare nel cinema come assistente di Nelo Risi nel film “Una stagione all’inferno” 1970. Come sceneggiatore ha in seguito collaborato con il padre Dino Risi nel film “Caro Papà” 1978 e “Sono fotogenico” 1979.
Dopo un documentario televisivo del 1977 “Appunti su Hollywood”, firma nel 1983 la sua prima regia: “Vado a vivere da solo” e, successivamente, “Un ragazzo e una ragazza” 1984 e “Colpo di fulmine” 1985.
Nel 1985 debutta inoltre come regista teatrale al Festival di Spoleto con “Il sassofono...visualizza tuttoo” di Patrick Suskind.
Nel 1987 dirige “Soldati, 365 giorni all’alba” di cui è anche sceneggiatore insieme a Marco Modugno; nel 1989 “Mery per sempre” dall’omonimo libro di Aurelio Grimaldi (Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Montreal; Efebo d’Oro e Premio Giuseppe Fava del Sindacato dei giornalisti, dedicato ad un giornalista ucciso dalla mafia); nel 1990 “Ragazzi fuori”, scritto con Aurelio Grimaldi (Osella per la migliore fotografia al Festival del Cinema di Venezia; David di Donatello per la miglior regia e Ciak d’Oro per l’interpretazione dei ragazzi siciliani); nel 1991 “Il muro di gomma”, sul disastro aereo di Ustica del 1980 che partecipa in concorso al Festival del Cinema di Venezia. Fonda nello stesso anno con Maurizio Tedesco la società di produzione “Sorpasso Film” con la quale nel 1992 produce il film “Mille bolle blu” di Leone Pompucci, premiato al Festival del Cinema di Venezia e di Stoccolma. Nello stesso anno dirige “Nel continente nero”, scritto con Andrea Purgatori. Nel 1993 dirige il programma televisivo “Cinque delitti imperfetti”, che tratta dei delitti eccellenti di mafia rimasti irrisolti. Nel 1994 produce con Maurizio Tedesco “Le buttane” di Aurelio Grimaldi, che partecipa in concorso al Festival del Cinema di Venezia, e “Camerieri” di Leone Pompucci; nel 1996 “Il bagno turco -Hamam”, opera prima del regista Ferzan Ozpetek, selezionato per il 50° Festival di Cannes; scrive e dirige “Bambini al lavoro”, film documentario per la TV sullo sfruttamento del lavoro minorile. Nel 1997 gira “L’ultimo capodanno” tratto da un racconto del libro “Fango” di Niccolò Ammaniti. Nello stesso anno produce con Maurizio Tedesco “L’odore della notte” di Claudio Caligari già regista di “Amore tossico”.
Nel 2001 gira “Tre mogli” .
Nel 2007 oltre a “Maradona - La mano de Dios” ha diretto il film in due puntate per Canale 5 “L’ultimo Padrino” con Michele Placido e Daniele Pecci. Ha inoltre curato la regia del video musicale del vincitore del Festival di Sanremo (categoria giovani) Fabrizio Moro con il brano “Pensa”.