Dopo gli studi in lettere si trasferisce a Lione dove, nel 1995, acquista una cinepresa 16mm e dirige il cortometraggio "La Place", dedicato ad una piazza del quartiere dove abita e ai suoi abituali frequentatori. Il film è premiato con il Sacher d’Oro al Festival di Nanni Moretti. Poi una parentesi di pochi mesi al Centro Sperimentale di Cinematografia e un nuovo cortometraggio: "JahiliaI" ("Occidente"), storia di un immigrato maghrebino sulle colline dell’Oltrepo pavese ispirato alle atmosfere e ai personaggi di...visualizza tuttoi un racconto di Flannery O’Connor. Nel 1997 partecipa al lungometraggio collettivo "Com’è Bella la Città", coordinato da Goffredo Fofi. Del 1998 è "Dolce Stil Novo", ritratto di adolescenti nell’hinterland milanese sulla traccia di una novella di Checov; presentato al Festival di Locarno e vincitore di numerosi premi internazionali.
Con "Questo è il Giardino", scritto insieme all’interprete protagonista Carolina Freschi, esordisce nel lungometraggio. Il film racconta la storia di due giovani musicisti del Conservatorio, suddivisa in quattro fasi (innamoramento, passione, separazione e ricongiungimento), con riferimento ai quattro giardini presenti nella Bibbia (Genesi, Cantico dei Cantici, Vangelo e Apocalisse). Premo Migliore Opera Prima alla Mostra del Cinema di Venezia 1999.
Del 2001 è "L’Amore Imperfetto", lungometraggio in concorso a Venezia, che affronta la vicenda, ispirata a un fatto di cronaca, dei genitori di un bambino affetto da una grave malformazione.
"Bologna, 16-2-05, Giovanni Maderna e Antonio Moresco incontrano Alberto Grifi" è un documentario-intervista dedicato all’opera del grande cineasta sperimentatore italiano.