Si è formato professionalmente a Roma, all’interno di Rebibbia. Infatti, dopo aver conosciuto anche la dura esperienza del carcere minorile, è stato recluso per alcuni anni nel penitenziario romano dove, grazie ai laboratori condotti dal regista Fabio Cavalli, ha scoperto Shakespeare e il teatro. Di nuovo libero grazie all’indulto del 2006, ha perciò intrapreso un’intensa attività di attore, dapprima in teatro, con lo stesso Cavalli, con Emanuela Giordano e con Umberto Orsini, che gli affida un ruolo di rilievo ne...visualizza tuttoe La tempesta di Shakespeare. L’esordio cinematografico avviene in Gomorra di Matteo Garrone, Gran premio della giuria al 61° Festival di Cannes e Miglior Film Europeo dell’anno, a seguito del quale viene anche chiamato a lavorare da Abel Ferrara (Napoli, Napoli, Napoli), Marco Risi (Fortapàsc), Stefano Incerti (Gorbaciof) e, più di recente, da Alessandro Piva (I milionari). Ma la sua vera consacrazione come attore avviene nel 2012, con l’interpretazione del personaggio di Bruto in Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (Orso d’oro al Festival di Berlino 2012), per il quale è ritornato per diverse settimane a Rebibbia, negli stessi luoghi che lo avevano visto privato della libertà. Di recente è stato anche chiamato a interpretare alcune miniserie per la tv, tra cui Il clan dei camorristi per la regia di Alexis Sweet. Una sua intervista-confessione è contenuta nel documentario di Giovanna Taviani dedicato alla sua storia, Il riscatto.