Pina Mandolfo è nata a Belpasso, alle falde dell’Etna. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, opera in Sicilia, dove si è fermata a vivere con amore per la sua terra; prima a Catania e poi, dal 2000, tra Palermo e la campagna siracusana, luogo dell’adolescenza e della memoria.
Fa lavoro didattico, con particolare attenzione ai processi di innovazione e ai temi della differenza di genere. I suoi ambiti privilegiati sono la ricerca e la scrittura sia letteraria che cinematografica.
Ha collabo...visualizza tuttoorato con le riviste “Lapis” e “Noi donne” e con il quotidiano “La Sicilia”. Dal 1978 al 1982 ha organizzato, a Catania, numerosi cineforum di film in lingua originale. Con i contributi della Regione siciliana e del Comune di Catania, ha curato i cataloghi e l’organizzazione di numerose rassegne cinematografiche, tra le quali: Il reale e l’immaginario (Catania, 1981), L’immagine riflessa (Catania, 1982), Sesso, genere e travestitismi al cinema (Catania, 1994), Sally Potter e Virginia Woolf. Rappresentazione e autorappresentazione del femminile (Catania 1995), Vuoti di memoria. Il ‘900 delle donne: film e documenti televisivi (Palermo, 2007), Dalla parte di lei: le donne, la vita, il cinema (Palermo, 2009).
Nel 1996 è stata tra le socie fondatrici della Società Italiana delle Letterate e ha fatto parte dei primi due Consigli Direttivi.
Nel 2004, in collaborazione con l’Università di Palermo, ha organizzato un memorabile incontro con Le madres di Plaza de Majo.
E’autrice del romanzo Desiderio (La Tartaruga Baldini&Castoldi, Milano, 1995), edito in Germania e Svizzera (Das Begehren, Piper, Monaco, 1996); dei saggi: Il sud delle donne, le donne del sud (in Cartografie dell’Immaginario, Sossella, Roma, 2000), La felicità delle narrazioni (in Lingua bene comune, Città aperta, 2006); dei racconti: Una necessità chiamata famiglia (Leggendaria, maggio 2001), Racconto di fine anno (in Principesse azzurre, Mondadori, 2004).
Con Maria Grazia Lo Cicero ha firmato la sceneggiatura e la regia dei cortometraggi: Carpe Diem (Finanziato dalla Provincia regionale di Palermo, 2005), Silenzi e Bugie (finanziato con i Fondi Strutturali della Comunità europea, 2006), vincitore del Sottodiciotto Film Festival di Torino e della targa CIAS e del mediometraggio Correva l’anno (2008). E’ autrice del soggetto di "Viola di Mare" e co-sceneggiatrice dello stesso film, insieme a Mario Cristiani, Donatella Diamanti e Donatella Maiorca.
La memoria, la terra di Sicilia e le sue donne sono i temi privilegiati della sua scrittura e della sua creazione artistica. Il cinema, la diffusione delle pratiche e dei saperi delle donne, i temi relativi alle differenze, prima tra tutte quella di genere, sono l’oggetto del suo lavoro e del suo impegno politico e civile.