Giulietta Fibbi, “Lina”, era ancora una bimbetta quando la sua famiglia dovette lasciare Fiesole ed emigrare in Francia per sottrarsi alle persecuzioni fasciste. Operaia tessile a Lione, la Fibbi ha solo 15 anni quando decide di iscriversi alla federazione comunista giovanile francese e a 17 anni è già dirigente dell’Unione delle ragazze francesi del Rodano. E’ arrestata e portata a Rieucros. Dal campo, nel 1941, su indicazione del PCI e fidando sul fatto che in pratica non ha mai vissuto in Italia, chiede alle au...visualizza tuttoutorità francesi di essere rimpatriata. La richiesta è accolta, ma appena la Fibbi arriva a Ventimiglia è arrestata dalla polizia italiana: sei mesi di carcere a Firenze, poi, in assenza di prove a suo carico, il provvedimento di due anni d’ammonizione e la sorveglianza speciale. Con la caduta del fascismo, è chiamata ad operare nel servizio clandestino della direzione del PCI dell’Interno. Quando a Milano si costituisce il Comando Generale delle Brigate Garibaldi entra a farne parte e comincia il lavoro di organizzazione dei Gruppi di Difesa della donna, ma prevalentemente si occupa dei collegamenti e di delicate missioni per conto del comando delle Brigate Garibaldi. E’ stata deputato della Repubblica.