Alessandra Bisceglia nasce a Venosa (PZ) il 30 ottobre del 1980. Appena nata è evidente che qualcosa mina il suo corpicino. La diagnosi è amartoma, una rarissima malattia vascolare. Dopo un primo fallimentare tentativo di aiutarla con un intervento chirurgico, i genitori concentrano le loro forze per garantirle una vita assolutamente “normale”. A Lavello, dove abita la famiglia Bisceglia, Alessandra cresce bene. È una bambina curiosa, va a danza, studia pianoforte, scia, a scuola prende ottimi voti ed è piena di a...visualizza tuttoamici. Nell’85 arriva anche un fratellino, Nicola, e nel’91 la sorellina Serena. Una banale caduta e la frattura di un omero nel 1993 fanno precipitare le sue condizioni fisiche. Dopo più di un mese di ricovero trascorso a letto, una compressione midollare la costringe ad appena 14 anni a ricorrere alla sedia a rotelle. Per fermare Alessandra, però, ci vuole ben altro e a 18 anni parte per realizzare il suo sogno: studiare Scienze delle Comunicazioni alla LUMSA di Roma e diventare giornalista. Il trasferimento e l’organizzazione sono tutt’altro che facili. Lavello, paradossalmente, è un centro all’avanguardia, totalmente privo di barriere architettoniche. Roma è una metropoli dove per un disabile anche l’autobus è un privilegio da prenotare con quattro giorni di anticipo. Alessandra e la mamma organizzano una rete tra dormitorio, amici, la zia Teta e riescono anche a cambiare qualcosa per il futuro, convincendo ad esempio la LUMSA a istituire un bus per gli studenti disabili, oggi sfruttatissimo. Nel 2005 Alessandra si laurea con il massimo dei voti e poco dopo si iscrive all’albo dei giornalisti. Nonostante le difficoltà del mercato del lavoro, ha le idee tanto chiare e una così solare determinazione che dal primo stage alla radio con Barbara Palombelli non si ferma più. Inizia una brillante carriera, con i servizi per il Tg2, il Corriere della Sera, la scrittura di due libri, le prime trasmissioni firmate e la collaborazione con Lorena Bianchetti per Domenica In. È pronta a ripartire con una nuova stagione, quando il 3 settembre 2008 un’emolisi autoimmune la ferma per sempre. Qualche
mese dopo nasce la “Fondazione Alessandra Bisceglia - W Ale Onlus” per lo studio e la cura delle patologie vascolari del bambino.
