Data di nascita: 22/09/1936 Luogo di nascita: Francia
Biografia:
Giuseppe Gavazzi nasce in Francia, il 22 settembre 1936 da genitori toscani emigrati. Nel 1940 Gavazzi torna a Pistoia e nel 1950 si iscrive all’Istituto d’Arte “Policarpo Petrocchi”, dove studia quattro anni e apprende l’arte del restauro della pittura murale. Parallelamente affina la pratica del disegno anche se è la scultura a rivelarsi il linguaggio più consono alla sua natura creativa. Agli inizi degli anni '50 risalgono le prime opere, che trovano nella pietra l’elemento originario di ogni manipolazione scul...visualizza tuttoltorea. Dal 1960 appare l’uso del legno, elemento più duttile che Gavazzi non ha mai trascurato nel corso degli anni e che appare oggi in tutta la sua forza scultorea nei grandi legni “non finiti”. Nel 1965, la terracotta assurge a materia principale, e in essa si riconosce il filone principale della sua maturazione di scultore. Del 1974 è la prima opera in bronzo che, con terracotta e legno, diventa da quel momento uno dei tre principali materiali d’uso dello scultore. Nel 1964 sposa Deanna Innocenti, e l’anno successivo nasce suo figlio Massimo, cui seguirà Ilaria due anni dopo: è in quel periodo che nasce il filone centrale della sua produzione, quello della Maternità e dell’Infanzia. Entrano in scena madri e bambini, in una continua trasformazione tra sacro e profano. Gavazzi sacralizza il profano e laicizza il sacro e Il cavallo, da gioco per i suoi figli, diventa un altro degli emblemi iconografici della sua scultura. Alla metà degli anni '80 risale il primo ciclo di grandi legni, una decina di sculture policromate e patinate legate al tema della Maternità: tutte distrutte da un incendio che investì il primo studio di Pieve a Celle (vicino Pistoia). Negli anni '90 arrivano i suoi primi affreschi: un percorso artistico che culmina con Le quattro stagioni, opera realizzata sulla facciata del suo nuovo laboratorio di Pieve a Celle, che riunisce il suo magistero di restauratore a quello di pittore. In Gavazzi è sempre presente l’idea arcaica del ciclo naturale della temporalità: opere come Le quattro stagioni o come le Meridiane, temi quali la maternità, l’infanzia o la musica, sottendono un’attenzione allo scorrere del tempo che rappresenta una delle principali cifre linguistiche del suo percorso artistico.
