Data di nascita: 12/09/1924 il 00/00/2013 Luogo di nascita: Napoli, Italia
Biografia:
Ernesto Guida (Napoli 1924 – Cassino 2013).
Sceneggiatore e regista: cinema, televisione, teatro.
Nasce a Napoli il 12 settembre 1924, otto anni dopo la famiglia si trasferisce a Roma.
Fin da ragazzo sogna di dedicarsi al cinema, a 19 anni Righelli lo assume come assistente alla regia del film “Storia di una capinera”, ma il padre impone che termini prima gli studi.
A 22 anni si laurea in giurisprudenza col massimo dei voti e immediatamente inizia la sua vita nel mondo dello spettacolo: collabora con Sten...visualizza tuttono e Monicelli alla sceneggiatura di “Le rouge et le noir”, dal romanzo di Stendhal, per la regia di Gennaro Righelli, di cui è anche aiuto regista.
Dal ‘46 al ‘55 lavora come aiuto regista di Righelli (“Il corriere del re”), di Giacomo Gentilomo (“Atto d’accusa”, ecc.), di Nunzio Malasomma (“Il diavolo in convento”, ecc.), di Mario Bonnard (“L’ultima sentenza”), di D’Anza (“Giove in doppio petto”, dal musical di Garinei e Giovannini), di Luigi Zampa, ecc.
Negli anni 50 dirige, fra l’altro, due riviste cinematografiche: «Anteprima» e poi «Politeama».
Nel ’52 inizia con la regia di documentari: “Sogni a poco prezzo”, “Vita e arte in Antonello”, “La casa del nespolo”, “Acitrezza”.
A partire dal ’54 all’attività di aiuto regista unisce stabilmente quella di sceneggiatore: “La grande avventura”, “Aggressione al paradiso”, “A ciascuno la sua vita”, ecc.
Nel ‘57 passa un anno in Spagna: sceneggiatura e aiuto regista per “Il passato ti accusa”, di Lionello de Felice, sceneggiatura con Giuseppe Marotta di “Aggressione al paradiso”, sempre per De Felice.
Da metà ’58 è in Grecia per sei mesi: sceneggiatura e regia di “L’altopiano dell’uomo” (film interrotto per inadempienze della produzione).
Nel ’59, ancora per de Felice, la sceneggiatura di “Costantino il grande” (e altre ne seguiranno negli anni successivi: “La fine dell’estate”, “La moneta spezzata”, ecc.).
In quello stesso anno inizia a lavorare con Scotese per il quale scrive la sceneggiatura di “Questo amore ai confini del mondo”, ambientato in Patagonia, e - da metà del 1960 - è con lui per sei mesi in Argentina, Brasile, Venezuela, Trinidad, Cuba, USA, sia come aiuto regista, sia come regista della seconda unità di “America di notte”. E per lui ancora scriverà sceneggiature: “LSD paradiso a 5 dollari”, ecc.
Nel 1961, acquista i diritti di “Un intero minuto” di Oreste del Buono, in cui si narra la relazione tra un uomo e una donna e di come neanche l’amore riscatti dalla solitudine cui l’uomo è condannato; ne prepara la sceneggiatura e ne inizia la regia, che viene interrotta per il fallimento della Golden Star (produttrice del film).
Nello stesso anno scrive con Mario Rigoni Stern e Ermanno Olmi la sceneggiatura de “Il sergente nella neve”, recentemente pubblicata dalla Einaudi, a cura di Olmi.
E’ nel ’62 che inizia la collaborazione con la RAI. Scrive con Giacomo Vaccari - che ne cura splendidamente la regia - la sceneggiatura del “Mastro Don Gesualdo”, di Verga; opera in 6 puntate il cui pregio maggiore consiste nell’aver, per la prima volta, concepito uno sceneggiato televisivo da girare non in un teatro di posa, ma in esterni e secondo le dinamiche cinematografiche.
Molte le sceneggiature per il cinema dalla metà degli anni ’60 alla fine degli anni ’80: “Maciste il gladiatore più forte del mondo”, “Tutti gli uomini di Sibilla” (con Castellano e Pipolo), “Caracas operazione droga”, “Mentre la torre di Pisa crolla lentamente”, “Niccolò Paganini”, “Il Raid”, ecc.
E’ nel 1967 che l’Istituto Luce gli affida sceneggiatura e regia del film “Un amico”. E nel 1988 curerà sceneggiatura e regia di un film tratto da un romanzo di Grazia Deledda: “Il segreto dell’uomo solitario”, la sua ultima regia per il cinema.
Il primo, “Un amico”, è un film per ragazzi, “un racconto delicato, aderente alla psicologia infantile e in grado di venire positivamente apprezzato anche da un pubblico adulto” (Savioli), il cui protagonista “è un personaggio nuovo per il cinema italiano” (Moravia).
Il film, cui venne assegnato il premio di qualità dal Ministero per lo Spettacolo, è stato invitato a vari Festival e ha ricevuto più premi:
a Venezia (1968) il Leone d’argento, premio speciale della Giuria e la Targa d’argento Leone di San Marco;
a Mosca (1969) il premio del Ministero dell’Educazione dell’Unione Sovietica; a Forlì (1969) la Medaglia d’oro, premio speciale della giuria per il miglior film, e la Caveja d’argento per la migliore interpretazione;
a Giffoni Valle Piana (1974) la Nocciòla d’oro del Picentino, premio speciale della Giuria.
E’ stato invitato anche a numerosi festival internazionali: in Irlanda, in Spagna, a Teheran, ecc.
Il secondo: “Il segreto dell’uomo solitario”, narra la storia di un disadattato, di un escluso. La vicenda è quella di una solitudine. L’intreccio è quello che riunisce e poi disperde due esseri disperatamente soli. “Un film triste e sottovoce con paesaggi di una bellezza struggente” (Morandini). Presentato al 42mo Festival di Salerno, vi ha vinto la coppa ANEC e il premio speciale del pubblico.
La collaborazione con la RAI-TV lo ha visto impegnato in più opere, oltre al “Mastro Don Gesualdo” di cui si è detto, tra cui:
a) sceneggiature:
- 1970 sceneggiatura “Donnarumma all’assalto” dal romanzo di Ottieri,
- 1975 soggetto “Malpelo (storia di un bambino orfano e delle esperienze che ne accelerano la maturazione)
- 1977 trattamento “Una storia di periferia” in 3 puntate
- 1978 sceneggiatura “Cesare Lombroso” (per la serie Biografie)
- 1980 sceneggiatura “Lingua e cultura russa”
- 1980 sceneggiatura “Il bambino e la psicanalisi”, ciclo di 13 trasmissioni: il bambino come prodotto delle aspettative che la famiglia ha su di lui, la strumentalizzazione che può essere fatta di lui nelle dinamiche familiari e nei dissidi di coppia”.
- 1981 6 sceneggiature “Storie di neve” (per RAI Educazione)
b) sceneggiature e regia
-- 1965 “Difendiamo l’estate” (il rumore. … decibel uguale dolore)
-- 1970 “I giovani e l’amicizia” (rubrica “Persone”)
-- 1975 “Fabrizio” (sull’amicizia tra giovani: il ruolo della lontananza)
-- 1977 “Due specie di uomini” in cui viene affrontato il problema dell’handycap. Il titolo è tratto da una poesia di Brecht.
Per il teatro:
- 1969 Regia del “Nekrassov” di Jean Paul Sartre, un dramma satirico che può essere visto come un tema con variazioni. Il tema è la società criticamente analizzata nelle sue strutture grottesche. Le variazioni sono i protagonisti, gli strumenti di un sistema alienante, gli alienati”.
- 1970 regista assistente del musical “Hair” (Roma, Sistina).
Tra i tanti film che Ernesto Guida avrebbe voluto realizzare, i più “desiderati”, quelli per i quali non solo ha scritto la sceneggiatura, ma ha speso lungo tempo per trovare i produttori, i distributori, i posti, gli attori, ecc., sono:
- 1961 “Un intero minuto”, di cui già si è detto;
- 1972 “La dolce violenza”, film centrato sulla figura di Franco Basaglia. Per scriverne la sceneggiatura ha trascorso tre mesi a Trieste, nell’astanteria dell’Ospedale psichiatrico San Giovanni, a stretto contatto con Basaglia (oltre alla sceneggiatura, restano le registrazioni dei lunghi colloqui);
- 1973 “Mabinogion” (Tristano e Isotta), per il quale, oltre al produttore e agli attori, aveva già trovato i posti, splendidi, nella ex Jugoslavia;
- 1984 “Sei” per la distribuzione di Renzo Rossellini, la storia di un ragazzo che si trova alle prese con un problema di cui allora ancora non si parlava: l’eiaculazione precoce.