Matthias Brandes nasce a Bochum (Nordrhein-Westfalen) in Germania. Dal 1969 al 1976 studia pittura, storia dell’arte e pedagogia all’Accademia ed all’Università di Amburgo. Abilitato all’insegnamento liceale nel 1979 si dedica in seguito esclusivamente alla pittura, scegliendo di vivere oltreché ad Amburgo anche vicino Venezia per parte dell’anno, a Meolo, dove poi si trasferirà con la famiglia nel 1993.
La sua prima mostra personale è del 1985, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. Seguiranno decenni...visualizza tuttoi di intensa attività in tutto il mondo – dappertutto in Europa, negli USA, persino in Cina e Corea – con inclusione di sue opere in importanti collezioni pubbliche e private mentre partecipa regolarmente alle principali fiere d’arte.
Come si evincerà dal film di Agostinelli, il suo linguaggio artistico evoca la sospensione del tempo, tra contemplazione e meditazione. Esplora in modo sistematico e profondo il valore simbolico della casa, spazio in cui la nostra individualità, i nostri ricordi, sono protetti e riservati. Le sue case volanti sono un universo magico dove ogni oggetto può volare e assumere le simbologie più fantasiose, stravolgendone prospettive e significati. I “tre giorni” con lui aprono allo spettatore anche la casa dell’artista, dove non soltanto è visto al lavoro ma dove si potranno apprezzare, anche se forse in modo soltanto implicito, le motivazioni dietro alla scelta di Brandes di fare dell’Italia – paese fonte per lui inesauribile di bellezza – la propria casa.