Pratese di nascita e napoletana d’adozione, Elena Seracini Vitiello, in arte Francesca Bertini nasce a Prato il 5 gennaio 1892. Trascorre l’infanzia a Napoli con la famiglia ed è proprio nel capoluogo campano che comincia la sua carriera cinematografica. Inizia giovanissima a calcare il palcoscenico della compagnia teatrale di Eduardo Scarpetta, che le coniò il nome d’arte di Francesca Bertini. La sua straordinaria capacità di esprimere profonde emozioni attraverso il linguaggio del corpo e del volto, insieme alla grande presenza scenica, le hanno permesso di diventare rapidamente una vera e propria “diva” del cinema italiano. Nel corso della sua carriera, ha interpretato ruoli di donne forti, indipendenti e passionali, spesso in film drammatici e romantici, caratterizzati da un forte pathos emotivo. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo l’iconico Assunta Spina (Gustavo Serena, 1915) tratto dall’omonimo dramma di Salvatore Di Giacomo. In questo film, la bravura e l’espressività della diva apportarono una forte impronta realistica al suo stile recitativo, che caratterizzerà fortemente i suoi lavori successivi. Tra i suoi film ricordiamo inoltre L’Histoire d’un Pierrot (Baldassarre Negroni, 1914) La Signora delle Camelie (Gustavo Serena, 1915), Fedora (Giuseppe De Liguoro e Gustavo Serena, 1916), Tosca (Alfredo De Antoni, 1918), Voglio a tte (Roberto Roberti, 1921) e le tre edizioni di Odette (1916, 1928, e 1934). Nel 1935 la diva decide di ritirarsi dalle scene, comparendo solamente per un breve cameo nel film Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci. Con la sua carriera ricca di successi Francesca Bertini ha influenzato molti registi e attori dei decenni successivi e la sua eredità continua a vivere nella memoria collettiva come quella di una delle più grandi attrici della storia del cinema.
(ultima modifica: 24/10/2023)