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VOGLIO A TTE! - A Milano un evento per presentare
il restauro digitale del film di Roberto Roberti


VOGLIO A TTE! - A Milano un evento per presentare il restauro digitale del film di Roberto Roberti
Sabato 28 ottobre 2023 alle ore 19.00 presso il Cinema Arlecchino di Milano, un'evento speciale per presentare il restauro digitale a cura del Laboratorio di Cineteca Milano di "Voglio a tte!" di Roberto Roberti (padre di Sergio Leone), presentato quest'estate al San Francisco Silent Film Festival. Al termine, degustazione di dolci napoletani.

Il restauro digitale in 2K di "Voglio a tte!" è stato realizzato presso il laboratorio di Cineteca Milano - MicLab nel 2022, a partire dall’unica copia sopravvissuta (1160 metri), conservata presso l’archivio storico di Cineteca Milano. Il restauro è stato effettuato a partire da una copia 35mm su supporto nitrato, imbibita. Il film scansionato è stato sottoposto a pulizia digitale (DryClean), De-flicker, stabilizzazione e pulizia manuale (Fix) tramite il software Phoenix Refine 2016.1. I colori sono stati restaurati con il software DaVinci Resolve prendendo come riferimento le imbibizioni originali. Gli intertitoli sono stati ricostruiti sulla base degli originali presenti nella copia.

"Voglio a tte!" è girato nello scenario della Costiera Amalfitana, più precisamente tra Praiano e Amalfi, e racchiude al suo interno gli elementi tipici elle pellicole partenopee di quel periodo. Il film racconta la storia di una giovane ragazza, Consuelita (interpretata da Francesca Bertini), che desidera evadere dalla realtà del paesino di pescatori in cui vive. Il destino la porta ad incontrare un ricco e giovane rampollo inglese di nome Harford (interpretato da Guido Graziosi) che, «malato di torpore intellettuale e d’ipocondria», si era recato nella località marittima per curarsi e per fuggire dalla frenesia londinese. Non passa molto tempo prima che Harford si innamori perdutamente di Consuelita e la convince a tornare a Londra con lui per sposarsi. La malattia di Harford però dopo un po’ riaffiora, causando raptus di violenza e nevrosi che metteranno a dura prova il loro matrimonio.

Girato nel 1921 da Roberto Roberti, padre del regista Sergio Leone, il film è considerato una delle poche produzioni della Bertini Film. Frutto del lungo sodalizio artistico tra il regista e la diva italiana Francesca Bertini, qui al suo ultimo film prima del momentaneo ritiro dalle scene, la pellicola fu presentata alla censura nel 1922 con il titolo La fanciulla di Amalfi, ma fu bocciata molto probabilmente a causa della rappresentazione decadente, realista e povera del sud Italia. A peggiorare le cose, le scene di violenza rappresentate sul finale e il desiderio della fanciulla di fuggire via per cercare fortuna ed emancipazione in Inghilterra. Nel 1925 il film venne presentato con un metraggio ridotto, un montaggio diverso e con il nuovo titolo di Consuelita, che cambia il nome alla protagonista interpretata dalla Bertini e colloca la vicenda in una fittizia ambientazione spagnola. Il film fu successivamente ripresentato al pubblico nel 1927 in alcune località del sud Italia con il titolo Amore vince timore. Il titolo "Voglio a tte!", proviene dalla copia utilizzata per il restauro che prende il nome dall’omonima canzone napoletana scritta da Francesco Fiore e musicata da Gaetano Lama presente all’interno del film. L’utilizzo della musica napoletana nei film favoriva il coinvolgimento emotivo del pubblico nella vicenda. Dato il forte impatto e la popolarità della canzone napoletana in quel periodo, spesso al film veniva cambiato il titolo originale con quello del brano per attirare maggiormente il pubblico in sala. Nonostante l’ambientazione spagnola, il film mantiene una forte connotazione italiana grazie anche all’espressività della protagonista e alla messa in scena di aspetti folkloristici nella rappresentazione del villaggio della Costiera Amalfitana. La straordinaria capacità di Francesca Bertini di esprimere profonde emozioni attraverso il linguaggio del corpo e del volto, insieme alla grande presenza scenica, rendono questo film un testimone prezioso dell’impatto che le doti attoriali della diva hanno avuto sulle successive generazioni di attrici e attori.

A primo impatto, si nota subito come la musica e la canzone napoletana abbiano un ruolo chiave nella vicenda e nella messa in scena del film. Nonostante il periodo storico in cui il cinema non aveva ancora incontrato il sonoro, abbiamo traccia di come in realtà la pellicola ricerchi un’espressività che va al di là di quella fisica della diva Bertini, e lo fa attraverso il testo del brano. Cineteca Milano è riuscita a ritrovare le registrazioni originali dell’epoca, eseguite dalla cantante Gilda Mignonette che, grazie alla preziosa collaborazione con la casa editrice La Canzonetta, ha permesso un’ipotetica ricostruzione filologica del momento della proiezione originale dell’epoca.

24/10/2023, 15:07