Sinossi *:
L’incendio del luglio 1972 dei Grandi Magazzini della Proletaria di Piombino, in via Gori, fu l’occasione per assistere – sia nelle drammatiche fasi dell’incendio che nei mesi successivi – ad una dimostrazione di “agire cooperativo”. Nelle prime ore dell’incendio la popolazione piombinese accorse per tentare di salvare dal magazzino tutto ciò che fosse ancora possibile salvare dalle fiamme: semplici cittadini (non solo operai delle acciaierie e portuali, un grande ruolo fu rivestito dalle donne e dai ragazzi, e persino dai negozianti concorrenti alla cooperativa) aiutarono i vigili del fuoco, dimostrando in questo modo l’attaccamento della città alla “sua” Cooperativa. Nei mesi successivi si assistette ad una grande mobilitazione nazionale di solidarietà nei confronti della Proletaria: una comunità che travalicava i confini geografici e sociali e che si riconosceva nei valori cooperativi cercava di aiutare come poteva la “consorella” in difficoltà (chi donando la paga del giorno dell’incendio, chi – come i dipendenti della Proletaria – sottoscrivendo l’1% dello stipendio per due anni alla ricostruzione, chi facendo una colletta o esprimendo la propria solidarietà).



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