Sinossi *:
Per le giovani generazioni di palestinesi che vivono in Libano, la musica rap sta diventano un nuovo strumento di espressione politica e di critica sociale.
Gruppi come Katiba5 o I-Voice sono solo due tra le diverse band emerse negli ultimi anni dai 12 campi profughi sparsi per il Paese, in cui circa 350 mila palestinesi sopravvivono, in condizioni di povertà e in mancanza di prospettive.
Il rap – musica “degli oppressi”, nata negli slum neri americani – si sta dimostrando molto adatto a esprimere il malessere dei giovani palestinesi.
Lontana dalle liriche tradizionali e dal moderno pop arabo, è una forma di linguaggio nuova e potente che mescola rivendicazioni politiche, identità e frustrazioni.



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