Sinossi *: "Peaks Trilogy" è il progetto che rappresenta il condensato di capacità tecniche, esperienza e passioni di Aaron Durogati, campione del mondo di parapendio, esperto sciatore, appassionato di speed riding e alpinista. Alla base c'è un’idea totalmente innovativa: scalare, senza l’utilizzo di impianti di risalita o elicotteri, fino alla cima, le 3 montagne più rappresentative dell’arco alpino (Monte Rosa, Monte Bianco e Breithorn) e scendere lungo i versanti più ripidi e selvaggi con la tecnica dello speed riding, ovvero sci ai piedi e il sostegno di una piccola vela da parapendio. Un’impresa mai tentata prima, che solo un personaggio eclettico come Aaron avrebbe potuto realizzare.
Note:
IL PROGETTO: RED BULL PEAKS TRILOGY
Red Bull Peaks Trilogy non è semplice adrenalina in volo dopo aver raggiunto la sommità di un pendio con mezzi di risalita meccanici, ma è la fatica di guadagnarsela al termine di una lunga ascensione alpinistica “human powered”. Esattamente ciò che Aaron Durogati ama e sa fare.
Per l’innovativo progetto firmato Red Bull, l’atleta altoatesino ha selezionato le tre vette più rappresentative delle Alpi, cariche di fascino e di storia: il Monte Rosa e il Monte Bianco e il Breithorn. Accompagnato dai suoi sci da freeride con attacchi da touring, Aaron ha raggiunto le vette di queste montagne, per poi iniziare la discesa con una vela da speed riding sulle spalle, sufficiente per sostenere il suo peso in aria e per consentirgli di sfiorare la neve con la superficie degli sci. Una modalità che gli ha consentito di superare pendenze vertiginose e di superare le barriere rocciose più ripide che talvolta tagliano il pendio.
Aaron ha sviluppato una vela ad hoc per l’occasione: la sua superficie di 9 metri quadrati è più ampia per dare maggior sostegno nell’aria rarefatta dei quasi 5000 metri. A rendere ulteriormente difficoltosa l’impresa, l’impossibilità di testare e osservare in anticipo le discese: Aaron ha dovuto studiarne attentamente le linee attraverso fotografie
Un progetto come Peaks Trilogy non è mai stato sviluppato prima d’ora e certamente influenzerà le imprese future di alpinisti e rider.