Sinossi *: Cosa lega un vecchio bassotto di nome Roger, un comune abruzzese e Sergio Mattarella? Apparentemente nulla. Nei vicoli di Teramo si sparge la notizia della visita del Presidente della Repubblica tra l’indifferenza, l’incredulità e la trepida attesa dei suoi abitanti. Questo arrivo straordinario – le cui ragioni restano piuttosto misteriose per molte delle anziane anime che popolano il centro – e i relativi preparativi diventano l’allegro pretesto del regista per esplorare la sua città da un punto di vista, anzi due, nuovi. Con la precisione di un cartografo Marco Chiarini e Roger ci mostrano Teramo attraverso un percorso lineare e un copione privo di qualsiasi artefatto. Le abitudini canine si intrecciano a quelle degli abitanti i cui volti divengono a poco a poco familiari, ma se pensate che le giornate e le lunghe notti si ripetano tutte uguali, vi sbagliate. Sono sufficienti piccole variazioni per sconvolgere l’ordinario: una raffica di vento, un autobus in ritardo, il nuovo taglio di capelli di qualcuno. Basta solo concedersi il tempo di scoprirlo.