Sinossi *:
Gli All Reds Rugby Roma, all'interno dell'ex cinodromo una squadra di sport popolare basato sull'autogestione crea un progetto politico inclusivo.

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Note:
Alla fine degli anni Ottanta a Roma si assiste a un processo di riappropriazione di alcuni luoghi ed edifici che vede i collettivi autonomi riconquistare e dare un nuovo significato a spazi abbandonati della città attraverso l'occupazione illegale di edifici pubblici e privati. Nasce, così, il fenomeno dell'auto-recupero degli stabili comunali come possibile soluzione al problema abitativo. I tempi della politica locale e nazionale sono, nei fatti, inconciliabili con le emergenze della città. Gli effetti del sistema della privatizzazione e svendita del patrimonio pubblico degli Enti, continuano a creare nuove esclusioni. Nel 2002 si registra un nuovo corposo ciclo di occupazioni che riguarda, per esempio, gli edifici vuoti in via Bruno Pellizzi, le scuole abbandonate come quella di Casalbertone, l’ex-cinema Impero a Torpignattara e tra questi l’ex-cinodromo della capitale a Viale Marconi.
Ed è proprio nell’ex cinodromo della capitale (Oggi LOA ACROBAX) che nasce la squadra All Reds Rugby Roma con una formazione femminile, maschile e da due anni con un progetto di giovanili, che promuove lo sport popolare come momento di aggregazione fondato sull’antifascismo, antirazzismo ed antisessismo. Nascono nel 2005 quando decidono di bonificare la vecchia pista per la corsa dei cani da anni abbandonata, facendola diventare un campo dove ora è possibile praticare lo sport, in modo libero e gratuito.
La società sportiva All Reds Rugby Roma non ha fini di lucro, le decisioni e l'organizzazione sono condivise tra tutti gli atleti e le atlete che partecipano alla vita attiva dell'associazione. La pratica sportiva non richiede il pagamento di una quota mensile ma la partecipazione attiva alla gestione e all’autofinanziamento.
In questo spazio si trovano nuove forme di aggregazione, vivendo, organizzando, trasformando e reinventando, spazi e usi. Il riconoscimento degli esiti del processo di stabilizzazione e la conoscenza di questi spazi urbani, fa riflettere sulla relazione che intercorre tra questi e il successo-fallimento dei programmi e dei servizi per i cittadini previsti dagli enti pubblici; sullo sfondo l’azione dei collettivi autonomi che si organizzano per il recupero di spazi che funzionano secondo modelli di self-made e gestione collettiva, diventando, luoghi di integrazione ed aggregazione sociale innescando forme di rigenerazione urbana.

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