Sinossi *: Appartamenti e case visitate da uomini taciturni che smontano armadi, trasportano tavoli, riempiono scatole, sfilano per i corridoi carichi di oggetti e ogni tanto sollevano la polvere in controluce. Sono gli uomini di Emmaüs, il centro di raccolta e riciclaggio di vecchi mobili, di vestiti usati, di suppellettili: tutto ciò che la società consumistica rifiuta o decide di donare a chi potrebbe ancora farne qualche cosa.
In cambio del loro lavoro questi uomini ricevono ospitalità, un letto e pasti caldi. Sono quasi sempre persone con la necessità di riordinare la propria vita; reduci da fallimenti di ogni tipo - familiari, finanziari, morali -, che li hanno portati ai margini e quasi sempre alla dipendenza da droghe o alcool. Sono persone uscite dalla società cosiddetta normale e che sono scivolate ai margini. Viste dall’esterno le loro storie si assomigliano tutte, invece ognuno porta dentro di sé un dramma tutto suo.
Ora vivono, chi per alcune settimane, chi per anni, chi di passaggio, chi quasi a casa, dentro Emmaüs, una comunità, che è anche un movimento internazionale, fondata nel 1954 dall’Abbé Pierre, un luogo che accoglie tutti coloro che hanno bisogno di un rifugio, senza distinzione di razza, nazionalità, credo politico o religioso.
Ricevere delle regole precise, essere accettati per quello che si è, poter lavorare in un ambiente dove si fa pulizia, si ricicla, si sgombera, si mettono in ordine le cose è forse un modo per ricostruire una nuova identità.