Sinossi *:
“Sons of Tibet” è il primo cortometraggio che viene realizzato per raccontare il dramma interiore che ha spinto Lhamo Kyab, un giovane pastore di vent’anni sposato con due figlie, a diventare il 56° tibetano che si brucia vivo, il 12 ottobre del 2012 nei pressi del monastero di Bora, prefettura di Xiahe, Gansu.
Il film, appena terminato, è diretto dal giovane regista Pietro Malegori con già al suo attivo numerosi lavori tra cui “A Glance at Freedom” girato a New York con attori tibetani e ambientato in Tibet durante i giochi olimpici del 2008 a Pechino. La sceneggiatura è stata scritta da Elia Adami con cui Pietro Malegori collabora da diversi anni.
Interprete principale è l’attore coreano Yoon C. Joyce ( Actors Studio NY, “Gangs of New York” “Kundun” “Said” “Ti amo in tutte le lingue del mondo”).
Sul set del film si vedono lavorare insieme attori tibetani e cinesi. Il film è stato girato negli Abruzzi e in Piemonte.
”Sons of Tibet” è prodotto dalla Associazione Italia-Tibet con il supporto della Tibet House Foundation di Brescia e la collaborazione della Casa del Tibet di Votigno di Canossa e della Comunità Tibetana in Italia.
A quarantaquattro anni dal primo film di Liliana Cavani “Milarepa” ( il mistico tibetano spesso paragonato al nostro San Francesco ) girato interamente a Castelluccio e nei monti Sibillini, un regista italiano ambienta di nuovo nei nostri incredibili Appennini un film che ci parla dell’affascinante e ora non più tanto lontano Tetto del Mondo. Il tema è ancora la
spiritualità ma, questa volta, si parla una spiritualità vessata e impossibile da vivere e che porta il protagonista del film a sacrificare la sua vita per la libertà del suo Paese.
Nel dicembre 2014 a Roma, durante il summit internazionale dei Nobel per la Pace, Pietro Malegori e Yoon C. Joyce hanno consegnato la prima copia del cortometraggio a Sua Santità il Dalai Lama.

NOTIZIE 'Sons of Tibet. La Vicenda di Lhamo Kyab'



ULTIME NOTIZIE