Sinossi *:
Una storia di emigrazione italiana in Lussemburgo, di vite spese in galleria o al crogiolo di un altoforno. E' una storia di sudore e fatica, di un'epopea di giovani famiglie che si giocavano tutto per fuggire da un incubo e inseguire un sogno. E' la storia di un improbabile riscatto, "unica vittoria possibile per chi era abituato a vincere poco". Un riscatto effimero, ma riconoscersi in un abbraccio di solidarietā nella dimensione dell'identitā e dell'appartenenza, valeva tutto.

Libri


Libro sul film "":
"Il pallone e la miniera. Storie di calcio e di emigranti"
di Tonio Attino, 160 pp, collana I semi, 2018
La sera del 19 settembre 1973 Bill Shankly, il coach del grande Liverpool, incontra il passato. Entra negli spogliatoi avversari e striglia il suo capitano Hughes indicandogli i giocatori della Jeunesse. Sono dilettanti, operai, minatori, immigrati italiani. Il Liverpool avrebbe dovuto travolgerli nel primo turno di Coppa dei Campioni. Non ci riesce. Lo Stade de la Frontičre č incastrato tra le case, le miniere, i comignoli delle acciaierie. Il quartiere Hoehl č questo: la terra del ferro, degli operai e del pallone. A Esch-sur-Alzette, cittā a sud del Lussemburgo, un abitante su tre č italiano. Nel raggio di 25 chilometri sbuffano 49 altiforni. Grazie a miniere e calcio, questo pezzo di Europa ha inventato la libera circolazione delle persone un secolo prima del trattato di Schengen e attraversato silenziosamente la storia. Le lotte operaie. La resistenza al nazismo. Incontrerā poi la tragedia dell'Heysel, il Real Madrid di Alfredo Di Stefano, il Milan di Trapattoni e la Juventus di Platini. E quella sera del 1973 dā una lezione al leggendario Shankly. Che ricorda il suo passato di minatore e uomo del popolo rendendo omaggio alla piccola, sconosciuta squadra operaia.

https://www.youtube.com/watch?v=939PMPMuaF0

prezzo di copertina: 13,00



Note:
Tratto dal libro "Il pallone e la miniera".

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